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Clandestini dalla Tunisia 48 ore nascosti in un tir

Il cortile interno della Tna, che è completamente estranea alla vicenda. FOTO GUARDA
Il cortile interno della Tna, che è completamente estranea alla vicenda. FOTO GUARDA
Il cortile interno della Tna, che è completamente estranea alla vicenda. FOTO GUARDA
Il cortile interno della Tna, che è completamente estranea alla vicenda. FOTO GUARDA

Sono balzati fuori dal rimorchio del camion appena l’autista ha aperto i portelloni per scaricare la merce. In questo modo rocambolesco hanno fatto ingresso in Italia i cinque uomini che per un paio di giorni hanno viaggiato nascosti a bordo del tir partito dalla Tunisia e arrivato ieri nel primo pomeriggio nella sede dell’azienda di trasporti internazionali Tna Cargo spa (estranea alla vicenda) - Transport Nord Afrique di via Einaudi 26, nella zona industriale di Brendola, vicino l’autostrada, ai confini con Montecchio Maggiore. Tanta la sorpresa da parte dell’autista, di nazionalità straniera, già interrogato dai carabinieri, che non risulta coinvolto nella vicenda e che ha appena avuto il tempo di accorgersi di quello che stava succedendo. I cinque uomini, descritti con i connotati africani, sono riusciti a far perdere le loro tracce dandosi alla fuga nell’area circostante ai capannoni della ditta e dileguandosi in pochi attimi. Al momento sono ancora in corso le ricerche messe in atto dai militari dell’Arma della compagnia di Vicenza intervenuti con una pattuglia dopo essere stati allertati dai dipendenti dell’azienda. Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, il trasporto era partito nella giornata di sabato dalla Tunisia con un carico di capi di abbigliamento con destinazione in Italia. In base a quanto verificato, i sigilli del container non sono risultati in nessun modo forzati per cui è possibile che i clandestini siano riusciti a salire nel camion in un tempo anteriore alla partenza, tra la fase del caricamento e prima della chiusura dei portelloni, affrontando un viaggio durato due interi giorni. «Abbiamo avvisato noi i carabinieri – precisa un responsabile delle sede produttiva vicentina dell’importante gruppo che è leader nel settore dei trasporti e nella tratta tra Italia e Tunisia –. L’azienda non c’entra nulla e non è minimamente coinvolta in quanto successo. Semmai, ne è rimasta vittima». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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