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Via libera al piano che ridisegna il paese

L’amministrazione  punta a recuperare aree dismesse e a tutelare l’ambiente. In  foto il municipio
L’amministrazione punta a recuperare aree dismesse e a tutelare l’ambiente. In foto il municipio
L’amministrazione  punta a recuperare aree dismesse e a tutelare l’ambiente. In  foto il municipio
L’amministrazione punta a recuperare aree dismesse e a tutelare l’ambiente. In foto il municipio

Giulia Armeni Il “blocco delle serre” è finalmente terminato. Aziende agricole e coltivatori di Monticello Conte Otto potranno infatti tornare ad installare strutture per le colture accanto a campi, orti e capannoni, grazie all'approvazione del tanto atteso Pat, il piano di assetto del territorio che, nei giorni scorsi,ha concluso il suo lunghissimo iter. Nel documento fondamentale dei Comuni, che regola, definisce, disegna e immagina il paese del futuro, non ci sono solo le grandi e piccole opere che il piano degli interventi metterà nero su bianco in seconda battuta ma, come si è detto, la possibilità per il settore agricolo di posizionare serre. Questo in base ad un provvedimento regionale di qualche anno fa che vincola la realizzazione di tali complessi alla presenza, o meno, del piano di assetto, come ha sottolineato il sindaco di Monticello Conte Otto Claudio Benincà, soddisfatto per la fine del percorso burocratico. «Precisiamo che il limite era per le serre particolarmente strutturate, in metallo, pareti di vetro, elementi scorrevoli, quelle insomma per le grandi aziende che fanno colture intensive, per intenderci -spiega- però si, con l'approvazione del Pat ora chi vorrò potrà effettuare anche questo tipo di interventi fino ad ora non consentito». E di richieste, in questi anni, in effetti ce n'erano state diverse, non formalmente protocollate ma giunte verbalmente agli uffici municipali, da parte, come riferisce il primo cittadino, di aziende «vitali» per il tessuto economico locale. «Per noi -sottolinea Benincà, che ha firmato nei giorni scorsi il Pat- era importante poter sostenere le imprese, in questo momento». A mancare, ora, solo l'ultimo passaggio consiliare, dopodiché si passerà alla presentazione del documento del sindaco che accompagna il Pat e alla redazione del piano degli interventi, strumento operativo vero e proprio. E nella mappa di Monticello sono tante le aree sotto la lente e che, da oggi ai prossimi anni, saranno al centro di riqualificazioni e rimodulazioni. Tra tutte, naturalmente, l'ex G.E Lighting, ex Sivi e, ancora prima, ex canapificio Roi: 40 mila metri quadrati nel cuore di Cavazzale, rovina industriale abbandonata dal 2004 quando lo stabilimento General Electric venne delocalizzato e, da allora, croce dell'amministrazione, alle prese con un non semplice confronto con la proprietà americana. In mezzo, in quasi 14 anni, vandalismi, occupazioni abusive e l'onnipresente spettro dell'amianto. Tra le novità del Pat, anche lo stop ad autorimesse e garage interrati a salvaguardia della falda acquifera e la riprogettazione del sistema ferroviario, dalla creazione di sottopassi per aggirare le lunghe code ai passaggi a livello. Si pensa infine anche allo spostamento della stazione di Cavazzale più a nord rispetto all'attuale collocazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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