<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Trappole e uccelli vietati Bracconiere denunciato

Le gabbie trappola di nuova e vecchia generazione
Le gabbie trappola di nuova e vecchia generazione
Le gabbie trappola di nuova e vecchia generazione
Le gabbie trappola di nuova e vecchia generazione

Cacciatore denunciato per detenzione di uccelli protetti non inanellati, utilizzo di gabbie trappola e detenzioni di animali in condizioni incompatibili con la propria natura e sanzionato per i richiami non inanellati. Un normale controllo agli animali d’affezione, qualche giorno fa, ha fatto emergere una vera e propria attività di bracconaggio nella proprietà di un cacciatore ottentenne, a Quinto Vicentino. Durante il controllo gli agenti zoofili dell’Enpa si sono imbattuti in un primo momento in una rudimentale trappola per la cattura illegale di merli, quella che in dialetto viene definita “caponara” e poco lontano in una serie di trappole di nuova generazione che contenevano un pettirosso e un lucerino, usati come richiami, entrambi senza anello. La caponara è un gabbione rovesciato, con un lato sollevato da un bastoncino, al quale era legata una cordicella che arrivata al garage del cacciatore. Sotto c’era una gabbia più piccola con all’interno un merlo femmina. Complice il periodo degli amori, per il cacciatore diventava un gioco da ragazzi tirare la cordicella non appena il merlo si avvicinava alla gabbia e catturarlo. Molto più sofisticata l’altra attrezzatura, dotata di pesi, contrappesi e girelli. Gli agenti zoofili hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali che hanno sequestrato le tre gabbie trappola, i due uccelli di specie protetta utilizzati come richiami e quattro uccelli tra merli e quaglie non inanellati. Il bracconiere, che sarebbe stato aiutato da un parente, avrebbe spiegato che la mancanza degli anelli sulle zampette degli uccelli era dovuta al fatto che non avrebbero avuto il tempo di inanellarli. «Il bracconaggio legato alla catture di uccelli selvatici - denuncia Renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento protezionista veneto- ha raggiunto in Veneto livelli record, con un mercato in continua crescita, non solo uccelli da richiamo per la caccia ma anche specie protette di ogni tipo si trovano in vendita dai grossisti specializzati. Come hanno dimostrato le recenti indagini dei carabinieri-Forestale, è un mercato che muove svariati milioni di euro». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti