<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Tav, ignorate le richieste del Comune

La stazione ferroviaria di Lerino a Torri di Quartesolo, dove la Tav rischia di creare qualche problema
La stazione ferroviaria di Lerino a Torri di Quartesolo, dove la Tav rischia di creare qualche problema
La stazione ferroviaria di Lerino a Torri di Quartesolo, dove la Tav rischia di creare qualche problema
La stazione ferroviaria di Lerino a Torri di Quartesolo, dove la Tav rischia di creare qualche problema

La sottostazione elettrica della Tav non lascia, anzi, raddoppia. È una vera e propria tegola quella rimediata dall’amministrazione comunale di Torri di Quartesolo a Venezia, mercoledì, in occasione della riunione della commissione regionale per la valutazione dell’impatto ambientale (Via) chiamata ad esprimersi sull’opera inserita nei progetti della linea ad alta capacità/velocità che attraverserà anche il Comune quartesolano. «Qua ci toccherà arrabbiarci per davvero – parte subito a testa bassa il sindaco, Ernesto Ferretto -. In Regione della sottostazione elettrica si è parlato soltanto per evidenziare che, nel caso in cui l’opera venisse raddoppiata, sarà necessario aumentare anche la portata dei cavi dell’alta tensione che la alimenteranno. Quanto alle nostre proposte alternative, non sono state minimamente prese in considerazione, le hanno letteralmente buttate nel cestino». I progetti delle Ferrovie prevedono di realizzare una nuova sottostazione elettrica per alimentare la linea ferroviaria a nord dei binari, nei pressi di quella già esistente e a pochi passi dalla stazione di Lerino. Una prospettiva che ha destato allarme nel Comune. L’area dove dovrebbe sorgere la nuova sottostazione, infatti, si trova a pochi passi da un quartiere residenziale, servito da stradine strette e impraticabili per i camion, come dimostrato durante il consiglio comunale che si è tenuto nella scorsa primavera. In quell’occasione, il Consiglio si era espresso all’unanimità (unico astenuto, il consigliere del Movimento 5 Stelle Mauro Fabbiani) per presentare alla Regione e al Ministero dell’ambiente le proprie osservazioni sul progetto e una soluzione alternativa: realizzare la sottostazione sempre lungo la linea ferroviaria, ma nei pressi dello svincolo tra via Borsellino e via Fornaci. Soluzione che, peraltro, avrebbe permesso di interrare i cavi dell’alta tensione che attualmente sono sospesi sopra le abitazioni di Torri e un parco pubblico. «Tutte le nostre osservazioni non sono state minimamente prese in considerazione dalla commissione Via – tuona il consigliere Gianluigi Ghiotto, presente a Venezia assieme ai funzionari dell’ufficio tecnico -. Non ci sono state date spiegazioni, solo generici riferimenti a questioni ambientali. Ora attendiamo che ci venga inviato il verbale della riunione e poi capiremo come muoverci». Ghiotto tiene a precisare che, «come ho detto a Venezia, noi non siamo contrari all’opera, ma non vogliamo che venga realizzata vicino alla stazione di Lerino. Non intendiamo alzare gli scudi, ma succederà se ci costringeranno». Intanto, però, la preoccupazione di “aver perso il treno” in Regione, è palpabile. «Dalla Regione ci aspettavamo un aiuto per far valere la nostra proposta a Roma, e così non è stato», afferma Ferretto. Anche perché, se la sottostazione venisse realizzata vicino alla stazione di Lerino, sfumerebbe un altro punto chiave delle osservazioni del Comune sulla linea Ac/Av: lo spostamento a sud dei binari, per impattare meno sul centro abitato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

Suggerimenti