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Rogo nella notte Paura per il malato costretto a letto

I vigili del fuoco intervenuti in piazza Trieste a Cavazzale. ARMENI
I vigili del fuoco intervenuti in piazza Trieste a Cavazzale. ARMENI
I vigili del fuoco intervenuti in piazza Trieste a Cavazzale. ARMENI
I vigili del fuoco intervenuti in piazza Trieste a Cavazzale. ARMENI

Giulia Armeni Fiamme, fumo e tanta paura prima di poter tirare un sospiro di sollievo, nella lunga notte di piazza Trieste a Cavazzale. Il cuore della frazione ha vissuto ore di apprensione martedì, con la piazza centrale tenuta in scacco da un incendio che si è sviluppato nello storico caseggiato fatto costruire, più di un secolo fa, dal marchese Roi. Nelle ex case degli operai del canapificio monticellese, dove oggi vivono diversi nuclei familiari, sarebbe stata una vecchia stufa a provocare il rogo che, alle 20 di martedì, ha intaccato la canna fumaria dell'abitazione della famiglia Rigon. Un incendio che ha richiesto, eccezionalmente, un doppio intervento da parte dei vigili del fuoco di Vicenza, mobilitando fino alle due di notte anche i dipendenti comunali e il sindaco Claudio Benincà, sopraggiunto personalmente per coadiuvare i pompieri nelle operazioni. Il primo allarme, come detto, alle 20, quando dalla stufa in uso all'inquilino di una delle unità abitative si sono sprigionate le fiamme che hanno incendiato la canna fumaria della casa attigua. A destare preoccupazione soprattutto la presenza, nell'edificio, di una persona allettata e le cui condizioni di salute avevano fatto ipotizzare, in un primo momento, la necessità di un ricovero ospedaliero. Dopo lo spegnimento del rogo e l'areazione dei locali però, la situazione sembrava ritornata alla normalità con la famiglia che, nonostante lo spavento, era potuta rientrare in casa, per trascorrervi tutto sommato tranquillamente la notte. Questo fino alle 23.30 circa quando i pompieri sono stati nuovamente allertati e, dalla centrale, sono ripartiti alla volta di Cavazzale, dove all'interno della medesima canna fumaria si stava rialimentando il fuoco. Si sono quindi dovute ripetere le operazioni di spegnimento e, per la seconda volta, il sindaco è giunto in soccorso dei suoi concittadini. «Sono stato contattato verso mezzanotte perché c'era bisogno di valutare la messa in sicurezza di una trave di legno posta vicino alla canna fumaria che era stata danneggiata -spiega Benincà- e grazie anche alla presenza di un nostro tecnico del servizio reperibilità siamo intervenuti sistemando il solaio e consentendo così alla famiglia di rimanere nell'abitazione senza dover essere evacuati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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