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Polo scolastico, via libera con polemiche

Il rendering del nuovo polo scolastico il cui progetto ha avuto il via libera in Consiglio comunale
Il rendering del nuovo polo scolastico il cui progetto ha avuto il via libera in Consiglio comunale
Il rendering del nuovo polo scolastico il cui progetto ha avuto il via libera in Consiglio comunale
Il rendering del nuovo polo scolastico il cui progetto ha avuto il via libera in Consiglio comunale

Il nuovo polo dell’infanzia 0-6 anni ad Arcugnano divide il consiglio comunale. Che ha discusso per oltre due ore nell’ultima seduta sull’opportunità di procedere con il progetto, ad oggi uno studio di fattibilità, che ha ottenuto oltre 4 milioni 300mila euro dalla Regione. Alla fine via libera con i voti della maggioranza, contrari delle opposizioni, con i consiglieri della civica “Idee in Comune per Arcugnano” che non hanno partecipato al voto. Minoranze che hanno sollevato preoccupazioni su diversi aspetti del progetto, che prevede la costruzione di un nuovo nido, l’ampliamento e la ristrutturazione della materna Munari, ma anche interventi sul piazzale della chiesa, parcheggi, la ricostruzione degli spogliatoi e di un centro civico e nuovi spazi per la sagra al campetto di calcio. «Servizi alla famiglia quindi ma in realtà una operazione urbanistica completa» ha detto il sindaco Paolo Pellizzari. Che ha presentato in primis il quadro demografico: da 83 nuovi nati nel 2010 si è scesi a 50 nel 2017, anno nel quale i 63 bambini nati nel 2014 si sono iscritti in 21 alla Munari, in 20 alla Pasini e 22, in pratica quasi il 35%, fuori comune. Con la materna paritaria che ha visto una netta diminuzione di iscritti, oggi 52 bambini, mentre sono una settantina alla statale. «La riflessione è partita da qui: servono servizi per le giovani coppie per combattere la denatalità» ha detto il primo cittadino. «Ma dove andremo a trovare gli iscritti per il nuovo polo, che prevede 225 bambini alla materna e 187 all’asilo nido?», hanno ribattuto le opposizioni. «Perché non investire nelle scuole esistenti? – ha detto l’ex sindaco Paolo Gozzi – questo porterà alla chiusura della Pasini e anche del nido di S. Agostino. E i posti di lavoro della paritaria?» «Nel progetto presentato si parla di accorpamento di tre sedi, quali? E il campetto da calcio in realtà non ci sarà: quello spazio verde sarà destinato ad area standard per il nuovo nido. Quando presenterete il definitivo non rispecchierà quello con cui avete ottenuto il finanziamento» ha aggiunto l’ex assessore Zolla, ora consigliere indipendente. «Votiamo contro perché non ci fidiamo di voi, perché non avete fatto una lettura seria della realtà – ha concluso Gabriella Sterchele, civica Idee in Comune – il compito dell’Amministrazione è valorizzare l’esistente. Questa è l’ennesima volontà edificatoria. State portando danni e non benefici». «Il progetto è uno studio di fattibilità, abbiamo avuto 20 giorni per predisporlo – ha risposto il sindaco Paolo Pellizzari – e il calcolo è fatto sul bacino potenziale di iscrizioni nel territorio. Non vogliamo chiudere la Pasini, nessuno perderà il posto. E il nido di S. Agostino resterà aperto, si parla di accorpamento gestionale. Ma qui sembra che si faccia il tifo contro il progetto e contro i 4 milioni di euro che siamo riusciti a portare a casa. Capisco che potenziare il servizio pubblico metta in difficoltà la paritaria ma se la Pasini vuole fare concorrenza alla statale è perdente, deve riorganizzarsi e dare un servizio di nicchia, lì avrà un futuro. Noi stiamo cercando di offrire un servizio alle famiglie, alle giovani coppie. È un passaggio fondamentale nella vita del Comune». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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