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Opere per sette milioni «È un libro dei sogni»

La sede del Municipio: animi accesi fra maggioranza e opposizione
La sede del Municipio: animi accesi fra maggioranza e opposizione
La sede del Municipio: animi accesi fra maggioranza e opposizione
La sede del Municipio: animi accesi fra maggioranza e opposizione

Giulia Armeni Tempo di bilancio e di programmazione del territorio “che sarà” a Caldogno. E, puntualmente, è anche tempo di polemiche, che anche quest’anno accompagnano l’approvazione del piano delle opere pubbliche. È stato approvato, durante l’ultimo consiglio comunale e unitamente a quello delle alienazioni, il progetto triennale 2018-2020, che mette sul piatto lavori per oltre 7 milioni di euro. Un documento che il capogruppo di “Caldogno Futura” Marco Lunardi bolla come «un gran bel libro dei sogni» e che preoccupa anche Ferdinando Cappozzo, esponente di “Si.amo Caldogno” per divergenze di priorità con la maggioranza. Per Cappozzo infatti, che non nasconde il suo disappunto, la decisione dell’amministrazione comunale di spostare al 2020 la realizzazione della bretella di collegamento tra via monte Carega e viale Pasubio, un investimento di 800 mila euro, appare priva di senso. «La bretella è l’opera più importante e voi la inserite nel piano soltanto fra due anni, come fra due anni è stata indicata la pista ciclopedonale da 1 milione di euro che dovrebbe essere finanziata con le perequazioni derivate dal centro equestre ma - attacca Cappozzo rivolgendosi alla giunta - ormai lo sanno tutti che il centro equestre non si farà mai». Parole che l’assessore all’urbanistica Marcello Vezzaro ridimensiona, «il progetto c’è e non è mai stato ritirato dal promotore, di più, è stata approvata anche la commissione di vigilanza» mentre, spulciando l’elenco triennale, saltano fuori altri interventi ormai evergreen. È il caso della sistemazione della sala ex Enal, 300 mila euro nel 2018 che, in sala consiliare, da il La per l’ennesimo confronto polemico tra opposizione e maggioranza: allacciandosi alla vendita dell’ex palazzo municipale, Lunardi accusa l’amministrazione di «mancanza di onestà intellettuale» per aver sostenuto, in campagna elettorale, di non voler dismettere l’edificio. «Stai prendendo un abbaglio - la replica del sindaco Nicola Ferronato -. Non sarebbe pensabile accollarci la ristrutturazione dell’ex municipio, parliamo di 7-8 milioni di euro e i costi di gestione che comporterebbe, soprattutto considerando quelli, enormi, che già sosteniamo per villa Caldogno. Abbiamo promesso uno spazio per gli anziani e le associazioni e quello puntiamo a creare, con il recupero della sala Enal, ma il resto è sempre stato nel piano delle alienazioni». Tra le opere programmate, oltre all’attesa pista ciclopedonale di via Giaroni, 750 mila euro nel 2019 e cantieri cimiteriali a Caldogno per 300 mila, sempre nel 2019, nel 2018 si attende la messa in sicurezza sismica della scuola primaria “Collodi”, per cui sono stati stanziati 250 mila euro, manutenzioni stradali, altri 250 mila e, per 370 mila, il ripristino delle aree adiacenti al bacino di laminazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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