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«Non lasciamo soli i padri separati»

Un’immagine emblematica del percorso spesso difficile tra padri e figli dopo la separazione
Un’immagine emblematica del percorso spesso difficile tra padri e figli dopo la separazione
Un’immagine emblematica del percorso spesso difficile tra padri e figli dopo la separazione
Un’immagine emblematica del percorso spesso difficile tra padri e figli dopo la separazione

Da un lato la sentenza della Cassazione sul tenore di vita dell’ex coniuge che fa sperare migliaia di padri separati. Dall’altro le incombenze fiscali più immediate, a partire dalla dichiarazione dei redditi. «I contributi versati all’ex coniuge vanno indicati nella dichiarazione dei redditi perché sono spese detraibili. Tanti, però, non sanno di avere questa possibilità e si trovano ulteriormente penalizzati nel portafoglio. Gli stessi commercialisti, a volte, non sono preparati in materia».

Lo ha detto Vittorio Walter Lagni, presidente della sezione vicentina di Papà separati onlus, nata a Milano ormai 25 anni fa e che da tre anni ha messo radici anche nel Vicentino. L’associazione nasce proprio con l’intento di fornire consigli pratici a quanti affrontano la separazione. Come quelli riguardanti la dichiarazione dei redditi, al centro di una serata che si è svolta al centro parrocchiale di Torri di Quartesolo curata dall’avvocato Chiara Meggiorin.

«L’associazione conta nel Vicentino una quarantina di iscritti - ricorda Lagni -. Anche mamme, perché offriamo formazione, assistenza legale e psicologica. Noi siamo quelli che subiscono la separazione». Un fenomeno da non sottovalutare: «In alcuni casi il mantenimento e i costi delle ex mogli mettono in crisi tanti mariti e padri - aggiunge il presidente della onlus - alcuni sono costretti a dormire in macchina, altri, nei casi più gravi, vengono spinti sull’orlo del suicidio. Sono casi che si verificano anche nel Vicentino».

Per questo la sentenza della cassazione della scorsa settimana fa ben sperare quanti si trovano nella situazione descritta da Lagni. La sentenza numero 11504 riguardava un matrimonio “illustre”, quello tra un ex ministro e un'imprenditrice. In sintesi, il pronunciamento della cassazione stabilisce che nel determinare i contributi ci si debba basare non più sul tenore di vita goduto dall’ex coniuge durante il matrimonio, ma sull’autonomia e l’indipendenza economica.

«Era ora - dice Lagni - è stato un riconoscimento importante in un contesto dove prevale l’interesse della moglie. Noi vogliamo che questa situazione cambi e che, soprattutto, si metta al centro il bene dei figli».

A complicare le cose, secondo i presidente dell’associazione, ci sarebbero anche distorsioni nell’interpretazione di leggi sacrosante come quelle sullo stalking.

«Abbiamo casi di padri allontanati da casa sulla base di denunce infondate di stalking o minacce - racconta Lagni -. A volte basta una mezza parola e si finisce denunciati. Per questo è importante l’associazione: aiutiamo i padri a stare calmi, a mantenere il controllo e i piedi per terra di fronte a situazioni esasperanti».

Detto questo, l’associazione non offre una difesa tout court della “categoria” padri separati, anzi.

«Ogni volta che qualcuno si propone per far parte dell’associazione lo incontriamo personalmente, approfondiamo la sua storia e le sue motivazioni per capire se ha realmente bisogno o se finge. Non facciamo entrare sconosciuti».

Andrea Frison

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