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Arcugnano

Muore il Bambi
ferito dai pallini
del bracconiere

Il giovane capriolo maschio trovato privo di vita. È stato ucciso con un fucile da caccia a pallini
Il giovane capriolo maschio trovato privo di vita. È stato ucciso con un fucile da caccia a pallini
Il giovane capriolo maschio trovato privo di vita. È stato ucciso con un fucile da caccia a pallini
Il giovane capriolo maschio trovato privo di vita. È stato ucciso con un fucile da caccia a pallini

Un giovane capriolo ucciso dai pallini di un fucile da caccia. È accaduto un paio di giorni fa. Tra Vicenza e Arcugnano. Ed è subito scattata la segnalazione in procura. A trovare l’animale senza vita è stata una signora, in passeggiata, tra il verde nei pressi dell’area collinare berica. La donna ha immediatamente avvisato la polizia provinciale, intervenuta sul posto insieme a Bertillo Conte, residente ad Arcugnano, conosciuto come “l’uomo dei caprioli” ovvero colui che si occupa di curare gli animali prima di restituirli alla libertà delle colline vicentine. Già cacciatore di selezione di caprioli, accompagnatore e censitore esperto, abilitato dalla Provincia con cui collabora. Purtroppo però per il capriolo rinvenuto non c’era più nulla da fare. E’ morto per le ferite riportate, dopo aver vagato per i prati e le colline, colpito dai pallini alla zampa posteriore ma anche al ventre. «C’è un’indagine in corso per l’accaduto – spiega Bertillo Conte – l’animale ha avuto un’emorragia interna con peritonite ed è morto di stenti. I pallini rinvenuti sul corpo del capriolo, si tratta di un maschio che non aveva più di 5/6 mesi, nato quindi tra maggio e giugno, sono di un fucile da caccia utilizzato per gli uccelli”. La Polizia provinciale ha già presentato segnalazione in procura a carico di ignoti per utilizzo di munizione spezzata ovvero pallini da caccia, vietati per gli ungulati. “Colpito per caso o per errore? Non credo proprio, con un animale di quel tipo è impossibile sbagliare – continua Bertillo Conte – viste le dimensioni e il movimento, bisogna mirare per riuscire a prenderlo». «L’animale probabilmente è riuscito a fuggire, la fucilata con i pallini per un capriolo non è quasi mai mortale, anche se poi dipende dalla distanza da cui parte – spiega il vicecomandante della polizia provinciale Giancarlo Faccin – il problema però è individuare il colpevole, difficile riuscirci. Tra l’altro nella zona dei Colli Berici è consentita soltanto la caccia di selezione ai caprioli. E non in questo periodo. Ci sarebbe quindi una ulteriore violazione, oltre all’utilizzo dei pallini non consentito. L’indagine comunque è in corso. Purtroppo succede ogni anno. Invito all’attenzione? I cacciatori conoscono le regole, anzi, sono tenuti a conoscerle per ottenere la licenza di caccia. Purtroppo non tutti le rispettano. E di certo questa fucilata non è avvenuta o partita per caso. Un capriolo è abbastanza grande e comunque si vede». «Purtroppo succede di frequente. Non è la prima volta che troviamo caprioli impallinati dai fucili da caccia. Che niente hanno a che fare con i piani di abbattimento provinciali programmati per il contenimento della specie – continua Bertillo Conte - è un tema su cui ci vuole attenzione e sensibilizzazione. Intanto in questo periodo la caccia al capriolo è chiusa e quindi non poteva essere ucciso. Inoltre si tratta di un maschio giovane che non può essere abbattuto. Per la caccia degli ungulati comunque non si usa il fucile da caccia a pallini ma un’apposita carabina, con ottica e un certo calibro, perché l’animale sia ucciso sul colpo. E non succeda che finisca per vagare sofferente per ore, come è capitato qui».

Luisa Nicoli

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