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Manca il campo, sfrattati 150 calciatori

Il campo da calcio del Monteviale non è a norma e le squadre devono emigrare in altri impianti
Il campo da calcio del Monteviale non è a norma e le squadre devono emigrare in altri impianti
Il campo da calcio del Monteviale non è a norma e le squadre devono emigrare in altri impianti
Il campo da calcio del Monteviale non è a norma e le squadre devono emigrare in altri impianti

Prima squadra a S. Bortolo a Vicenza, juniores a Gambugliano, allievi e giovanissimi alle Maddalene. Per esordienti, pulcini e primi calci si sta cercando di ottenere il via libera per il campo comunale. Altrimenti si vedrà. Per l’Ac Monteviale la situazione ad oggi è questa: oltre 150 tesserati che giocano ospiti di altre società per l’impossibilità di disputare le gare ufficiali al campo da calcio comunale in sintetico. Non più omologato. Perché secondo la Lega Nazionale dilettanti, trascorsi 10 anni dalla sua realizzazione, il terreno di gioco va totalmente rifatto. La comunicazione da Roma è arrivata lo scorso anno a novembre. L’Amministrazione si era attivata da subito. Ma per il rifacimento del campo servono almeno 500 mila euro. «E per un paese piccolo come il nostro non è fattibile” precisa il sindaco Elisa Santucci, che sta comunque cercando una soluzione. Intanto però l’Ac Monteviale ha dovuto adattarsi per questa stagione a rinunciare al campo “Marini”. Con il rischio di dover chiudere tutto. «Praticamente è come giocare le partite ufficiali sempre in trasferta – spiega il presidente della società Enrico Bedin – con tutti i disagi del caso, pulmini sempre in giro, fortuna che i genitori hanno capito la situazione e ci danno una mano. Se non si trova la soluzione però a fine campionato sarò costretto a chiudere tutto. Quest’anno avevo promesso che saremo andati avanti comunque, nella speranza che qualcuno potesse intervenire. O che ci fosse un progetto. Possiamo aspettare anche fino al 2020, ma solo a fronte di chiare prospettive di soluzione. Altrimenti ad inizio del prossimo anno dovremo decidere di arrivare a fine stagione e poi fermarci. Scelta che non vorremmo fare ovviamente. Sarebbe un peccato, perché stiamo lavorando bene e abbiamo costruito una bella realtà. Ne siamo orgogliosi ed è difficile accettare di chiudere». L’Ac Monteviale però deve fare i conti anche con le spese. «Stiamo continuando a pagare l’affitto al comune di Monteviale per il campo in sintetico, dove ci si può comunque allenare – continua Bedin – e dobbiamo pagare i campi che ci ospitano per giocare, si parla di circa 6mila euro. Che per noi è tanto. Il nostro è tutto volontariato. Dobbiamo comunque ringraziare le associazioni sportive che ci hanno accolto, il Maddalene in particolare, che milita in seconda categoria e che ospita due delle nostre squadre giovanili». «Stiamo cercando di percorrere ogni strada possibile – dice il sindaco Elisa Santucci – stiamo verificando la possibilità di trovare una soluzione intermedia. In altre regioni ci sono società, con la stessa problematica, che con interventi di sistemazione del campo, ma non il totale rifacimento, sono riusciti ad ottenere una deroga dalla Lega. Purtroppo siamo al paradosso che noi abbiamo una società che funziona e non il campo, che comunque è una bella struttura con bar annesso, e in alcuni comuni intorno ci sono i campi ma non le società. Ormai è imprescindibile lavorare in sinergia tra paesi e realtà contermini. Altrimenti diventa sempre più difficile per le società dilettantistiche». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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