<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Lo strazio per l’addio a Riccardo «Era un fiore appena sbocciato»

La chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. COLORFOTOIl piccolo Riccardo Zocca
La chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. COLORFOTOIl piccolo Riccardo Zocca
La chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. COLORFOTOIl piccolo Riccardo Zocca
La chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. COLORFOTOIl piccolo Riccardo Zocca

La comunità di Bolzano Vicentino si è stretta a Daniele Zocca ed Eleonora Parise, i genitori di Riccardo, il bambino di 16 mesi morto lo scorso venerdì a causa di una meningite fulminante. Le esequie del bambino, che frequentava l’asilo nido “Il Melograno” in paese, sono state celebrate ieri dal parroco don Luciano Attorni. In tanti hanno partecipato al rito funebre, comprese le educatrici, le insegnanti, il personale e i rappresentanti del comitato di gestione del nido e della scuola dell’infanzia, oltre ai genitori dei bambini che con Riccardo hanno condiviso i tempi e gli spazi del servizio educativo. Presenti anche il sindaco Daniele Galvan e l’amministrazione comunale, insieme a diversi rappresentanti dei gruppi locali dell’Aido. «Nella prima lettura abbiamo letto “Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” – ha esordito il parroco nell’omelia -. Forse non ci sono più lacrime. Riccardo, sei appena sbocciato alla vita e hai donato gioia ai tuoi genitori. Avresti dovuto essere battezzato a giugno, assieme ad altri bambini, ma con fede la tua mamma e il tuo papà mi hanno chiesto di battezzarti in ospedale. Mentre ti versavo l’acqua sulla fronte, un po’ si è fermata sui tuo occhi. Ecco, ho pensato, sono le lacrime di Dio che si uniscono a quelle di chi ti vuole bene. Ora sei alla fonte della vita, dopo essere stato nel grembo di tua mamma e in quello della Chiesa. Quando qualcuno sentirà bisogno della tua presenza fa un dono veloce e mostragli il tuo sorriso e la tua forza». «Ora Riccardo – ha proseguito il parroco – farai forza e luce per camminare nella vita a quanti ti volevano bene. Il tuo sguardo e il tuo sorriso hanno lasciato un segno e ora incrociano lo sguardo di Gesù. Continuerai a vivere nella fede di Cristo ma anche attraverso gli organi che mamma e papà hanno permesso che venissero donati». Organi che «porteranno luce e speranza ad altri quattro piccoli», come ha detto una rappresentante dell’Aido dopo aver letto la preghiera del donatore, e che permetteranno a Riccardo «di vedere il mondo con gli occhi di altre persone», come ha scritto nonno Silvio in un toccante messaggio letto dal parroco. «Anche se saranno le mani di altri nonni che ti sosterranno – ha detto ancora il nonno – mi dai la forza di andare avanti perché so che un giorno o l’altro ti rivedrò». «Grazie per aver fatto parte della nostra vita anche se per un periodo breve – sono le parole dello zio di Riccardo, Enrico, che ha tenuto a battesimo il piccolo in ospedale -, hai toccato la nostra vita e ci hai dato una gioia grande. Tutto di te ci ha rallegrato e ci ha resi più propensi ad accettare le avversità della vita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

Suggerimenti