<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Le incursioni dei cinghiali costano oltre 130 mila euro

Ammontano a oltre 130 mila euro i danni fatti da cinghiali e caprioli
Ammontano a oltre 130 mila euro i danni fatti da cinghiali e caprioli
Ammontano a oltre 130 mila euro i danni fatti da cinghiali e caprioli
Ammontano a oltre 130 mila euro i danni fatti da cinghiali e caprioli

Sono 45 le domande di contributo ricevute dal settore Caccia e Pesca della Provincia per indennizzo di danni da cinghiali, 19, e caprioli, 26 richieste, relative al 2017 e presentate da coltivatori e residenti nei Colli Berici. Per un totale di oltre 130mila euro. Per quanto riguarda i cinghiali Arcugnano, Altavilla e Barbarano sono i comuni più colpiti; per i danni provocati dai caprioli in primis c’è Arcugnano, sette domande di indennizzo danni, e poi Altavilla, Brendola, Val Liona, Zovecendo, Alonte e alcuni casi a Lonigo, Villaga, Vicenza, Sossano, Mossano e Orgiano. I dati sono emersi nella serata organizzata ad Arcugnano dall’Associazione “Difesa Natura 2000 Colli Berici onlus” sul tema “Difesa passiva da caprioli e cinghiali”, incontro decisamente partecipato, che ha affrontato il problema danni provocati dalle due specie nel settore agricolo e quali strumenti di difesa possono essere adottati per salvaguardare le colture, anche con il contributo della Regione, attraverso la Provincia, in particolare per la posa di recinzioni elettrificate. Secondo le stime della polizia provinciale nel 2017 sono 267 cinghiali censiti nei Colli Berici, di cui 64 abbattuti solo ad Arcugnano; per l’associazione Difesa Natura invece, e il presidente Bertillo Conte che collabora con la Provincia in tema di ungulati, i caprioli censiti nel 2017 sono 956 «per una popolazione stimata di 3mila esemplari – precisa – attendiamo dall’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale l'indicazione sugli abbattimenti di selezione». «Le domande di indennizzo per danni provocati dai caprioli sono più alte di importo rispetto a quelle dei cinghiali – spiega il tecnico provinciale responsabile del servizio danni fauna selvatica e difesa passiva Pierluigi Dossi – ma solo per una questione di tipologia di coltivazioni: i cinghiali colpiscono soprattutto il mais, i caprioli invece vigneti e ortaggi, che sono colture più costose. La caccia di selezione riesce a contenere i caprioli, e si trova un equilibrio tra agricoltura e ungulati, difficile invece intervenire sul numero dei cinghiali. Per due motivi sostanzialmente: è complicato stanarli dalle aree boschive e selvatiche e l’intervento della caccia di selezione, che avviene con la carabina, è limitato a determinate zone e dalle altane in orario notturno». «Contadini e agricoltori chiedono interventi drastici, di eliminazione delle specie – precisa Bertillo Conte, presidente di Difesa Natura 2000 Colli Berici - alla Fontega di Arcugnano un vigneto ha subito danni certificati per il 70% e ora stanno predisponendo la recinzione elettrificata. E ci sono altri casi con indennizzi ingenti». «Per quanto riguarda i cinghiali la caccia di selezione non è sufficiente – aggiunge l’assessore all’ambiente Gino Bedin – perché gli abbattimenti ci sono ma la popolazione degli animali continua a crescere. Purtroppo i danni all’agricoltura portano all’abbandono delle coltivazioni nelle zone collinari. Come Amministrazione di Arcugnano stiamo lavorando per trovare una soluzione con l’intera filiera». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

Suggerimenti