<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cinghiali nei vigneti
Distrutti quintali di uva

I cinghiali hanno distrutto venti ettari di terreno e molti vigneti. NICOLI
I cinghiali hanno distrutto venti ettari di terreno e molti vigneti. NICOLI
I cinghiali hanno distrutto venti ettari di terreno e molti vigneti. NICOLI
I cinghiali hanno distrutto venti ettari di terreno e molti vigneti. NICOLI

Hanno devastato interi vigneti a Perarolo di Arcugnano, qualcosa come venti ettari di terreno. Ancora una volta i coltivatori si trovano a fare i conti con i cinghiali, che nella notte in questa settimana hanno danneggiato le viti e le colture di almeno tre aziende agricole della zona oltre ai campi limitrofi. A fare la conta dei danni “La Mira” vitivinicola, si parla di sette ettolitri di vino persi, ma anche l’azienda dell’assessore all’ambiente e alla sicurezza Gino Bedin, per oltre 10 quintali di uva. Assessore che si è già rivolto alla Coldiretti per promuovere un tavolo tecnico e trovare soluzioni efficaci ma che chiede alla Regione Veneto un intervento deciso e mirato per ridurre il numero degli esemplari, che sui Colli Berici, soprattutto area Arcugnano-Altavilla-Brendola, stanno imperversando. «Bisogna affrontare il problema e organizzare delle battute di caccia con personale specializzato per metterci un freno – dice l’assessore Bedin – siamo già poco lontani dal punto di non ritorno. La pratica dell’agricoltura sui Colli ormai è diventata improponibile sotto il profilo economico e i pochi che resistono devono continuare a fare i conti con le colture devastate. Allora lasciamo il territorio in balia dei cinghiali. O dei caprioli. Da coltivatore non si riesce a trovare un motivo per andare avanti. L’unica ancora che dà un po’ di reddito è l’uva. Ma se colpiscono anche i vigneti cosa facciamo? I cinghiali non hanno un predatore naturale ma contano su una prolificità molto alta. Le femmine partoriscono 2/3 volte l’anno. La polizia provinciale interviene con la caccia di selezione. Ma non è sufficiente. Ne hanno abbattuti 180 quest’anno. Sembra un numero importante ma considerando quanti cinghiali ci sono ormai sul territorio in realtà non lo è». Nella proprietà dell’assessore Bedin, circa 7 ettari di terreno, hanno praticamente tirato giù i tralci di vigneti e l’uva, danneggiandone almeno 10 quintali. «Devono essere esemplari grossi, alcuni sui 120-130 kg dalle impronte lasciate sul terreno secondo gli esperti – continua l’assessore – in due sere hanno devastato e arato tutto. Una cosa mai vista. Saranno stati almeno una ventina. Ora ho raccolto tutto quello che restava sui vigneti, prima che completassero l’opera». Stessa sorte per il vigneto accanto, di 3 ettari, e per l’azienda “La Mira”, almeno altri 10 ettari di vigneto. «Tirano già i grappoli e mangiano l’uva – dice il titolare Giulio Ghiotto – e poi scavano per terra, hanno lasciato solchi a zig-zag di 5-10 centimetri. Sembra che su due vigneti sia passato qualcuno con una fresa. Ho perso tra i 10 e i 15 quintali di uva, circa 7 ettolitri di vino, in pratica oltre 6000 bottiglie. Io sono un cacciatore autorizzato all’abbattimento dei cinghiali ma non mi è stato dato il permesso di farlo».

Luisa Nicoli

Suggerimenti