Giulia Armeni Un test a crocette semplice e immediato, come quelli che, in modo leggero e divertente, si compilano sulle riviste o sui siti web. Decine di domande a risposta multipla che, per circa 300 ragazzi delle scuole medie Alighieri di Caldogno, non serviranno a determinare il tasso di simpatia o di successo in amore, bensì se e in che misura siano a “rischio bullismo”. Mira a scovare i casi di prevaricazione in classe ma anche violenza, abusi, disagi minorili dentro e fuori le mura domestiche il questionario studiato dal comitato genitori dell’istituto comprensivo che sarà somministrato agli alunni della scuola secondaria in occasione della “Giornata nazionale contro il bullismo”, il prossimo 7 febbraio. Il sondaggio, in forma anonima, sarà analizzato dallo psicologo dello sportello d’ascolto scolastico e da un esperto esterno, che tracceranno un profilo per ogni ragazzo evidenziando le criticità. L’iniziativa si propone di individuare difficoltà e fragilità “prima che sia troppo tardi”, come si dice frequentemente e come i tanti fatti di cronaca raccontano. E se pure a Caldogno la situazione non è quella delle periferie e di certi quartieri delle grandi città ostaggio delle baby gang, «Non è sufficiente allontanare il pensiero sperando che i nostri figli non ne saranno mai coinvolti» si rivolge alla comunità il comitato genitori guidato da Luca Onestini. Per questo anche nel 2017-2018, sarà riproposto il progetto “Tutti insieme contro il bullismo”, sostenuto dall’istituto comprensivo e dall’amministrazione comunale (che ha investito 37 mila euro per il triennio) e che mette in campo una serie di strumenti per prevenire e contrastare il fenomeno: oltre al test, alla proiezione di film a tema e agli incontri per figli e genitori, è stata lanciata l’idea di un controllore sugli autobus scolastici. Una soluzione, prospettata alla fine dell’anno scorso, per stroncare quei casi di prese in giro o scherzi pesanti che si erano verificati, pur non in modo e numero allarmante, nel tragitto di ritorno. Episodi che avevano spinto alcuni genitori a chiedere la presenza di un sorvegliante sul mezzo, ipotesi allo studio del Comune, come spiega l’assessore all’istruzione Monica Frigo: «Non tutte le famiglie sono d’accordo su questa proposta, che apre la discussione su chi far salire a bordo e sui costi che comporterebbe. Ci vorrebbe un educatore, una persona super partes, non è semplice anche perché abbiamo quattro pulmini. Stiamo valutando l’inserimento dei volontari del Piedibus, magari periodicamente ma per ora a controllare ci pensa l’autista. Quando ci segnalano casi da tenere d’occhio, cerchiamo di raccogliere subito nome e cognome dei bambini e ragazzi coinvolti, sollecitando immediatamente le famiglie». • © RIPRODUZIONE RISERVATA