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Alcol proibito alla festa Ordinata la distruzione

Le bottiglie erano state sequestrate dalla polizia locale
Le bottiglie erano state sequestrate dalla polizia locale
Le bottiglie erano state sequestrate dalla polizia locale
Le bottiglie erano state sequestrate dalla polizia locale

Questo comando non è una cantina. E dunque, dopo un mese di giacenza negli uffici della polizia locale dell'Unione dei Comuni di Caldogno, Isola Vicentina e Costabissara, la scorta di alcolici e superalcolici proveniente da una delle ultime feste per giovanissimi alla discoteca Nordest dev'essere eliminata, con buona pace degli amanti del bicchierino. È più o meno questo il senso dell'ordinanza firmata dal sindaco di Caldogno Nicola Ferronato e datata 3 dicembre che dispone la “Distruzione di bevande alcoliche e superalcoliche rinvenute il 1° novembre 2018”. Ovvero quando, nel corso di un evento studentesco organizzato in occasione del ponte di Ognissanti, gli agenti avevano effettuato controlli straordinari nella zona di via Pomaroli dove ha sede il locale notturno multando, con verbali da 200 euro, 7 ragazzi per consumo di alcol in luogo pubblico, recuperando e sequestrando, decine di bottiglie. Vino, liquori, grappe, tutti prodotti che, non potendo entrare nella discoteca, gruppi di giovani, molti dei quali minorenni, avevano deciso di dividersi all'esterno, nel piazzale e lungo la strada. Peccato però che da qualche mese il regolamento di polizia in vigore a Caldogno proibisca l'alcol in pubblico, un provvedimento preso proprio per evitare le situazioni di degrado e sballo segnalate più volte nelle vicinanze del Nordest. Oltre alle sanzioni la polizia aveva confiscato gli alcolici trovati in possesso dei teenager e preso in consegna quelli abbandonati nel cortile e sui marciapiedi, dove si era svolta la festicciola dello sballo prima dell'ingresso in discoteca. In tutto una quarantina di confezioni, 30 quelle gettate a terra e 10 quelle requisite direttamente ai giovanissimi e che fino ad oggi sono state custodite nel deposito del comando di via Diviglio. Fino a quando, appunto, il primo cittadino non ha messo nero su bianco la “non appartenenza ad alcun legittimo proprietario”, come recita l'ordinanza, autorizzando così la polizia a procedere allo smaltimento degli alcolici, svuotandone il contenuto e gettandone il contenitore nel bidone del vetro, verosimilmente. Non di tutti, però: solo 30 potranno essere distrutti, ovvero quelli sicuramente senza un proprietario perché lasciati malamente sulla pubblica via. Le altre 10 bottiglie, quelle prelevate agli adolescenti multati, dovranno invece restare ad invecchiare ancora qualche mese negli uffici di Cresole, per escludere la possibilità che, potrebbe succedere davvero e non è una barzelletta, qualcuno faccia ricorso reclamando il suo fiaschetto. «Dopodiché faremo anche per queste un'ordinanza di distruzione -allarga le braccia Ferronato- anche a me sembra un procedimento strano e di sicuro non mi è mai capitato di firmare un provvedimento simile ma la legge ce lo impone». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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