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Arzignano

Due rapine
a 70 anni
Viene assolto

I carabinieri davanti alla banca Popolare di Verona dopo la rapina
I carabinieri davanti alla banca Popolare di Verona dopo la rapina
I carabinieri davanti alla banca Popolare di Verona dopo la rapina
I carabinieri davanti alla banca Popolare di Verona dopo la rapina

Preso dalla disperazione, aveva tentato l’assalto in due banche, armato di coltello. Ma era stato respinto con perdite, e poco dopo fermato dai carabinieri che lo avevano denunciato. Ieri, al termine del processo, è stato assolto: quel pensionato, che aveva agito per povertà, è stato dichiarato non sano di mente. Pertanto, accogliendo anche la richiesta del pubblico ministero Salvadori, il collegio presieduto da Miazzi (giudici De Stefano e Garbo) ha prosciolto in quanto non imputabile al momento del fatto, per vizio totale di mente, Tiziano Dal Ceredo, 70 anni, di Pugnello di Arzignano. Il tribunale gli ha inflitto due anni di libertà vigilata.

L’imputato, difeso dall’avv. Claudia Longhi, doveva difendersi dalla doppia accusa di tentata rapina. I due episodi criminali erano avvenuti nel giro di poche decine di minuti il 7 agosto del 2014 ad Arzignano. In base a quanto contestato dalla procura, Dal Ceredo era entrato nella filiale di Unicredit e aveva mostrato alla cassiera Paola Parlato un coltello da cucina, che aveva riposto sul bancone. Spiegando di essere disperato perchè non aveva un quattrino, le aveva intimato di consegnargli dei soldi: «Dammi 10 mila euro», le aveva sibilato. La dipendente era rimasta per qualche istante impietrita; ma era intervenuto un suo collega, Tiziano Moscan, che aveva detto chiaramente al pensionato che non gli avrebbero dato nulla, e che se ne andasse. Così era avvenuto.

Nel frattempo era stato dato l’allarme al 112, e la centrale operativa dei carabinieri di Valdagno aveva mandato in zona una pattuglia per dare la caccia al rapinatore, certo avventato, ma che poteva essere pericoloso.

Poco dopo Dal Ceredo aveva tentato il bis, questa volta ai danni della filiale della Banca Popolare di Verona, sempre di Arzignano. Anche in questo caso era entrato come fosse un normale cliente e aveva fatto vedere al cassiere Ettore Valbusa un coltello da cucina; gli aveva intimato di consegnargli - stavolta aveva abbassato le pretese - mille euro. Ma anche in questo secondo caso era intervenuto un collega della vittima, Alessio Coluccio, che aveva fortunatamente mandato in fumo l’assalto armato compiuto dal pensionato. Va detto che i dipendenti delle due banche si erano accorti di avere davanti un uomo disperato e non un criminale incallito; certo che il suo atteggiamento era però da bandito ed aveva comunque creato trambusto, e non poca preoccupazione all’interno dei due istituti di credito.

Dopo il secondo sopralluogo, i carabinieri erano già sulle tracce del pensionato, che era stato riconosciuto da almeno un testimone. Per questo, i militari della stazione e del radiomobile della compagnia lo avevano cercato e rintracciato, e poi si erano presentati a casa sua per una perquisizione. Dal Ceredo era stato denunciato a piede libero. Aveva spiegato di essere in gravissime difficoltà economiche, e di aver tentato quei due assalti preso dalla disperazione, per fame. Aveva anche detto di aver compreso la gravità dei suoi comportamenti.

In aula le parti hanno chiesto ai giudici di disporre una perizia, che ha confermato le difficoltà dell’imputato. Di qui l’assoluzione. D.N.

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