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Vertice con gli avvocati L’appalto di Vardanega ora è appeso a un filo

Questa volta gli Alpini sfileranno sopra il Ponte di Bassano: «Una questione di rispetto»Poletto e  Vardanega sempore più “separati in casa”
Questa volta gli Alpini sfileranno sopra il Ponte di Bassano: «Una questione di rispetto»Poletto e Vardanega sempore più “separati in casa”
Questa volta gli Alpini sfileranno sopra il Ponte di Bassano: «Una questione di rispetto»Poletto e  Vardanega sempore più “separati in casa”
Questa volta gli Alpini sfileranno sopra il Ponte di Bassano: «Una questione di rispetto»Poletto e Vardanega sempore più “separati in casa”

Si preannuncia una settimana decisiva per il futuro del Ponte degli Alpini. Oggi in Comune ci sarà il primo degli incontri che l’amministrazione ha programmato per sentire il parere dei tecnici e soprattutto dei legali sulla piega che hanno preso i rapporti con la ditta Vardanega. L’intenzione è di vagliare tutti gli scenari che potrebbero aprirsi nel caso in cui il Comune decida di dare il benservito all’azienda sciogliendo il contratto d’appalto. Le ultime dichiarazioni del sindaco Riccardo Poletto, rilasciate ieri a margine della presentazione dell’Adunata intersezionale degli Alpini, fanno capire che i nodi sono giunti al pettine: «O Vardanega presenta una via d’uscita a questa situazione di stallo - ha affermato il primo cittadino - o ci rivolgeremo a un’altra ditta». A proposito dell’Adunata intersezionale, gli Alpini dovranno rinunciare al tradizionale passaggio sul ponte: la sfilata lo costeggerà soltanto, con una formula di saluto per rispetto nei confronti delle sue condizioni, come ha spiegato il presidente Giuseppe Rugolo (si veda anche l’articolo qui a fianco). Per cercare di rimanere in pista, secondo il Comune, la ditta di Possagno deve dimostrare come intenda rispettare la scadenza dei lavori (giugno 2019), avendo accumulato ormai praticamente un anno di ritardo. Una sorta di “missione impossibile”: per questo la risoluzione del contratto sembra vicina. L’ultima parola, però, spetterà al Responsabile unico del procedimento (Rup), il tecnico comunale Diego Pozza. Sarà lui a dover tirare le somme delle presunte mancanze di Vardanega, contestate formalmente dal direttore dei lavori Viviana Bonato. La situazione è estremamente delicata. La Giunta, in primis il sindaco Poletto e il vicesindaco Roberto Campagnolo, sta spingendo affinché i tecnici valutino bene tutti i rischi legali. Nel caso di risoluzione del contratto, infatti, la Vardanega ha già annunciato che farà ricorso. La sua strategia difensiva si baserà sostanzialmente sulle difficoltà intervenute durante il cantiere e sull’indisponibilità, a suo parere, di alcune aree, in primis della spalla Nardini. Ecco quindi che in queste ore gli avvocati del Comune valuteranno punto su punto la convenzione siglata ancora nel 2016 con la famiglia di distillatori, per verificare se ci sia la certezza che Vardanega non abbia nulla a cui aggrapparsi o comunque se ci siano ragionevoli poissibilità di spuntarla in sede giudiziale. La convenzione del 2016 concede esplicitamente al Comune la «servitù perpetua di posa» e «temporanea di occupazione»: è nero su bianco. Ma subordina gli interventi strutturali a una perizia che il Comune è tenuto a effettuare prima di iniziare i lavori e su cui Nardini non è d’accordo. Sinora Vardanega ha risposto alle contestazioni del Comune. Il problema è che in via Matteotti, oltre che la giustificazione dei ritardi, si aspettavano pure il programma dettagliato dei lavori da qui a giugno 2019. L’intenzione dei tecnici è di ascoltare diversi pareri legali prima di pronunciarsi definitivamente. Nel frattempo, continuano i monitoraggi del Ponte degli Alpini e del Brenta. È stato affidato infatti alla ditta Usm di Valdagno il servizio di analisi strutturale, rilevamento dati e allerta, per un totale di circa 5mila euro. •

Enrico Saretta

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