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Un terremoto all’Etra Montagner si è dimesso «Pugnalato alle spalle»

La sede Etra di Cittadella, “alleata” dei bassanesiLevorato (Consiglio di gestione) , Poletto  (Conferenza dei servizi) e Montagner  (Consiglio sorveglianza)
La sede Etra di Cittadella, “alleata” dei bassanesiLevorato (Consiglio di gestione) , Poletto (Conferenza dei servizi) e Montagner (Consiglio sorveglianza)
La sede Etra di Cittadella, “alleata” dei bassanesiLevorato (Consiglio di gestione) , Poletto  (Conferenza dei servizi) e Montagner  (Consiglio sorveglianza)
La sede Etra di Cittadella, “alleata” dei bassanesiLevorato (Consiglio di gestione) , Poletto (Conferenza dei servizi) e Montagner (Consiglio sorveglianza)

Cristiano Montagner si è dimesso da presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra. Dimissioni «immediate e irrevocabili», quelle del sindaco di Mussolente, comunicate ieri mattina con una lettera inviata al presidente della Conferenza dei servizi di Etra e sindaco di Bassano Riccardo Poletto, al presidente del Consiglio di gestione della multiutility Andrea Levorato, a tutti i consiglieri del Cds e ai sindaci soci. Il motivo è chiaro: la profonda spaccatura emersa tra i Comuni del Bassanese e quelli del Padovano, in comunione con Asiago, sulla destinazione degli 8 milioni di utili della multiutility. I primi intendevano mantenerli in Etra per favorire gli investimenti, i secondi distribuirli tra i vari Comuni. È passata la seconda linea. LO SGAMBETTO. La sorpresa per Montagner e la squadra dei sindaci bassanesi arriva nella tarda serata di lunedì, quando all’assemblea dei soci è in corso la discussione sulla destinazione degli utili. «Il 25 giugno, durante la votazione del bilancio di Etra, il Consiglio di indirizzo aveva approvato all’unanimità un atto di indirizzo che prevedeva la non distribuzione dei 7 milioni 600 mila euro di utili - afferma Montagner - mantenendoli nella multiutility per favorire gli investimenti». Ma lunedì mattina, a poche ore dalla decisiva assemblea dei soci, l’aria è cambiata. Tra i sindaci è cominciata a circolare la notizia che qualcuno avrebbe fatto dietrofront e votato per la distribuzione degli utili. E alla fine il Bassanese si è trovato solo (ma compatto) a dover fronteggiare l’80 per cento dei padovani, che si sono espressi per la distribuzione degli utili. Vano è stato l’appoggio ai bassanesi da parte del sindaco di Cittadella Luca Pierobon e di alcuni Comuni padovani quali Tombolo, Camposampiero, Vigonza e San Pietro in Gu. Alla fine, è passata la linea per la distribuzione degli utili: nello specifico, per il 25 per cento di essi, comunque una fetta ampia. I CONTI. «Asiago, assieme a Selvazzano, ha capeggiato questo fronte opposto al resto del Bassanese - riferisce Montagner - Per noi, invece, gli utili non andavano distribuiti. Mantenendoli in Etra, infatti, si possono effettuare maggiori interventi, legati in particolare alle manutenzioni. Basti pensare che ad Asiago la perdita idrica è pari al 65 per cento e nel resto del territorio al 40 per cento. Per risolvere i problemi servono investimenti da milioni di euro, non sostenibili da un singolo Comune con la sua fetta». Altro problema riguarda la liquidità, che in Etra al momento è di un milione 946 mila euro. Distribuire il 25 per cento degli utili significa in sostanza azzerare questa liquidità e costringere la multiutility ad indebitarsi per gli investimenti. «Inoltre, mantenere gli utili in Etra ci avrebbe permesso di mantenere i soldi nel territorio - afferma Montagner -. Con la distribuzione, invece, ogni Comune avrebbe svolto le gare d’appalto in autonomia». LE DIMISSIONI. «Mi sono sentito “pugnalato” alle spalle - racconta Montagner -. Da qui, la decisione di dimettermi». Una decisione che il sindaco misquilese non ha preso sicuramente a cuor leggero. Certo, il Consiglio di sorveglianza, come lo stesso Consiglio di gestione, era scaduto il 30 giugno, ma sarebbe comunque restato in carica fino alle nuove nomine. Nomine sulle quali, continua Montagner, non c’è stata alcuna partecipazione da parte dei Comuni padovani. «Noi del Bassanese, in questo caso con Asiago, avevamo avanzato un quadro di possibili candidati - confida Montagner - mentre il Padovano non ha mai presentato alcuna proposta». La misura, insomma, era già colma prima dell’assemblea di lunedì, che comunque è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ritengo di aver adempiuto al meglio delle mie capacità le mie funzioni di presidente - chiude Montagner - lavorando con il massimo impegno, abnegazione e trasparenza nei confronti di tutti. Con le mie dimissioni, spero di aver dato una scossa». ETRA. «Montagner ha mantenuto questo impegno fino all’ultimo ordine del giorno con grande dedizione – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Etra Andrea Levorato – e per questo lo ringraziamo: il suo lavoro si è distinto sempre per il grande impegno e gli ottimi risultati raggiunti dall’azienda in questi ultimi anni sono stati ottenuti anche grazie alla sua azione, alla sua capacità di coinvolgimento. A lui, per quanto ha fatto, va un mio grazie personale, ma anche quello dell’intera società». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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