<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bassano

Tribunale addio
E ora che si fa
della “cittadella”?

La cittadella della giustizia fra via Marinali e via Verci costata  12 milioni di euro e mai inaugurata
La cittadella della giustizia fra via Marinali e via Verci costata 12 milioni di euro e mai inaugurata
La cittadella della giustizia fra via Marinali e via Verci costata  12 milioni di euro e mai inaugurata
La cittadella della giustizia fra via Marinali e via Verci costata 12 milioni di euro e mai inaugurata

La visita del ministro per rilanciare la Giustizia veneta diventa il de profundis per il tribunale della Pedemontana. Il guardasigilli Andrea Orlando, due giorni fa a Vicenza, ha fatto capire chiaramente che parlare di ottavo palazzo di Giustizia della regione è «difficile».

Ora la priorità è far funzionare il tribunale del capoluogo e garantire alla periferia la “giustizia di prossimità” che dovrebbe assorbire un terzo del lavoro ora destinato a Vicenza. La situazione che si prospetta su Bassano apre un nuovo interrogativo: che fare del complesso (20 milioni di euro il costo totale, 12 dei quali per il nuovo edificio) che doveva ospitare la cittadella della Giustizia? Un tema rimasto sottotraccia negli ultimi due anni, se non altro per ragioni scaramantiche, e riemerso di prepotenza dopo la visita di Orlando.

«Al più tardi con la ripresa dopo la pausa estiva - commenta il sindaco Riccardo Poletto - dovremo affrontarlo. Ne parleremo al prossimo incontro del comitato per il tribunale della Pedemontana e in Consiglio almeno con i capigruppo. Se lasciassimo deperire gli stabili aggiungeremmo danno a danno, per cui non vogliamo perdere tempo». Vale a dire che l’agenda del primo cittadino, da un paio di giorni a questa parte ha un nuovo punto all’ordine del giorno. Un punto che vale 20 milioni di euro, possibilmente da non buttare. Sul piatto c’è innanzitutto la querelle relativa alla proprietà dell’ala nuova: edifici costati 12 milioni di euro contesi tra il Comune, proprietario del terreno su cui sorgono, e lo Stato, finanziatore dei lavori. Poi, la destinazione dell’ex Procura e di palazzo Antonibon, un piano del quale è più che sufficiente per ospitare il Giudice di Pace. «In ogni caso - promette il sindaco - la battaglia per il tribunale della Pedemontana proseguirà, solo che non possiamo non tener conto dei tempi che si prospettano. Da parte mia ho evidenziato al ministro la specificità del nostro territorio, caratterizzato da un’economia a imprenditoria diffusa che non può più sopportare i costi e i disagi che la mancanza del tribunale comporta».

Costi e disagi contro i quali si è scagliato anche il presidente del raggruppamento di Confindustria Diego Caron.

«Capiamoci subito – ha detto -: il progetto del tribunale della Pedemontana non ha un colore politico particolare e non riguarda solo la città di Bassano. È sostenuto da un intero territorio e da rappresentanti di ogni schieramento perché la nostra area ne ha assoluto bisogno. Finalmente sul fronte dei servizi e delle infrastrutture qualcosa si muove, ma alla voce “Giustizia” c’è una macchia nera che non riusciamo a cancellare. Del resto, già la cancellazione di uffici che erano ampiamente in attivo, gridava vendetta, ma non è stato sufficiente esibire dati inequivocabili. Il ministro ha risposto che, oggi, non si può pensare a un nuovo tribunale: tocca a noi unire tutte le forze e fare pressione finché non otterremo un cambio di rotta».

Lorenzo Parolin

Suggerimenti