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Tra i cimiteri degli alberi lungo le rive del Brenta «Sgomberate il greto»

Alberi abbattuti dal maltempo autunnale sul greto del Brenta a Campese FOTO  GIANCARLO  CECCONTronchi e ramaglie in un’area bisognosa di pulizia FOTO  CECCONTra Nove e Cartigliano interventi a un altro “cimitero”  FOTO BONATO
Alberi abbattuti dal maltempo autunnale sul greto del Brenta a Campese FOTO GIANCARLO CECCONTronchi e ramaglie in un’area bisognosa di pulizia FOTO CECCONTra Nove e Cartigliano interventi a un altro “cimitero” FOTO BONATO
Alberi abbattuti dal maltempo autunnale sul greto del Brenta a Campese FOTO  GIANCARLO  CECCONTronchi e ramaglie in un’area bisognosa di pulizia FOTO  CECCONTra Nove e Cartigliano interventi a un altro “cimitero”  FOTO BONATO
Alberi abbattuti dal maltempo autunnale sul greto del Brenta a Campese FOTO GIANCARLO CECCONTronchi e ramaglie in un’area bisognosa di pulizia FOTO CECCONTra Nove e Cartigliano interventi a un altro “cimitero” FOTO BONATO

Un cimitero di alberi in riva al Brenta a Campese. All’ombra del campanile di Solagna, ma in territorio comunale di Bassano, languono morte e abbandonate decine e decine di piante. Alberi crollati, spazzati via dalla furia del vento che ha investito questa parte del fiume a fine ottobre, nelle stesse ore in cui il resto della città affrontava la grande piena che per poco non si portava via anche il Ponte degli Alpini. A più di due mesi di distanza, gli effetti di quei drammatici momenti sono ancora ben visibili sul greto del fiume. Certo, ci sono zone, come la riva del Brenta a Solagna, che appaiono pulite. Ma ce ne sono altre, come l’argine a Campese in destra Brenta, che invece sembrano ancora un campo di battaglia. Ne sa qualcosa la famiglia Pontarollo, che vive in contrà Fietto, a tu per tu con il fiume. Dietro la loro casa si contano a decine gli alberi riversi sull'argine, su un fazzoletto di terra lungo qualche centinaia di metri. Intrappolati nella sterpaglia, nel bel mezzo del greto oggi in larga parte asciutto per la siccità in corso. E la cosa preoccupa non poco, considerato che l’ammasso di tronchi potrebbe creare gravi problemi nel caso il Brenta dovesse improvvisamente ingrossarsi e trascinare con sé tutto quello che trova nel suo cammino. L’amministrazione comunale corre ai ripari per evitare che l’incuria possa creare dei pericoli in vista della stagione primaverile e dell’accentuarsi delle piogge. «Abbiamo previsto una serie di attività di recupero e di pulizia degli argini del Brenta – conferma l’assessore ai lavori pubblici di Bassano Roberto Campagnolo -. Le operazioni dovrebbero partire in febbraio». Operazioni che, se la scarsità di piogge dovesse prolungarsi ancora, potrebbero essere agevolate proprio dalla siccità. Anche nell’argine tra Nove e Cartigliano la situazione non è del tutto tornata alla normalità. Più che con il vento, qui le rive hanno dovuto fare i conti con gli alberi crollati a monte e trascinati a valle dalla furia del fiume. Ci sono ancora diversi esemplari incastrati, in particolare sulla riva destra a sud del ponte della superstrada. Tra i residenti c’è chi ha chiesto l’autorizzazione al Genio Civile per procedere con il recupero della legna e chi in qualche maniera sta già provvedendo. •

Enrico Saretta

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