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Sì all’area Pengo In aula la protesta dei commercianti

La tensione nei volti dell’assessore Munari e del sindaco PolettoLa nutrita delegazione dei commercianti che ha protestato contro il progetto “area Pengo” ieri sera in consiglio comunale FOTO  CECCON
La tensione nei volti dell’assessore Munari e del sindaco PolettoLa nutrita delegazione dei commercianti che ha protestato contro il progetto “area Pengo” ieri sera in consiglio comunale FOTO CECCON
La tensione nei volti dell’assessore Munari e del sindaco PolettoLa nutrita delegazione dei commercianti che ha protestato contro il progetto “area Pengo” ieri sera in consiglio comunale FOTO  CECCON
La tensione nei volti dell’assessore Munari e del sindaco PolettoLa nutrita delegazione dei commercianti che ha protestato contro il progetto “area Pengo” ieri sera in consiglio comunale FOTO CECCON

Protesta doveva essere. E protesta è stata. I commercianti hanno mantenuto la promessa e ieri sera, allo scoccare della discussione sull’Area Pengo, sono entrati in consiglio comunale in assetto da guerra. A capitanarli, il presidente mandamentale Paolo Lunardi, il presidente di Bassano Alberto Borriero, il vicepresidente Romano Zanon e il direttore Riccardo Celeghin. Bandiere di Confcommercio, volantini, cartelli, sguardi duri: una trentina di negozianti ha fatto sentire il suo peso mentre l’Amministrazione portava al voto la variante per l’accordo pubblico-privato per la nuova area commerciale di via Capitelvecchio. Accordo alla fine approvato dalla maggioranza compatta, con le minoranze contrarie e Dario Bernardi che non ha partecipato al voto. «Basta centri commerciali». «Portereste i vostri figli a passeggiare in via Capitelvecchio?». «Prima le strade, poi i centri commerciali». «È proprio un bisogno primario un nuovo centro commerciale?». Per finire con le provocazioni: «Centro vuoto, centro bello» e «Quattro passi in mezzo allo smog». Questo il tenore dei manifesti di protesta. L’assessore all’urbanistica Linda Munari ha sudato le proverbiali sette camicie per provare a convincere la platea dell’importanza dell’intervento. Ha puntato sui vantaggi derivanti dalla riqualificazione di edifici degradati e ha provato ad allontanare lo spauracchio dell’aumento del traffico, ricordando il probabile avvio della bretella est tra Bassano e Cassola. Di fuoco il confronto con i consiglieri di minoranza. Andrea Zonta di Bassano ConGiunta ha parlato di «sconfitta della politica». «Abbiamo assistito - ha tuonato - all’incompatibilità tra la posizione di un’associazione di categoria, che si lamenta per un progetto, e quella della proprietà, che ha controbattuto per difendere il suo investimento. Investimento che, ricordiamo, è pari a 20 milioni di euro. La politica non ha saputo trovare un punto d’incontro». Zonta ha attaccato poi l’Amministrazione per il tornaconto che otterrà sull’intervento e ha ritenuto poco più che uno specchietto per le allodole i vantaggi sul piano occupazionale, «visti i contratti che tradizionalmente vengono proposti in quelle strutture». La consigliera di Impegno per Bassano Federica Finco ha attaccato pesantemente i consiglieri di maggioranza perché a suo dire non sarebbero stati in grado di raccogliere l’opinione della città. «Bassano non ha bisogno di un altro centro commerciale - ha affermato -. Questa struttura cura soltanto l’interesse di un privato e non dei cittadini». Al termine dei loro interventi sono scattati gli applausi, prontamente interrotti dal presidente del consiglio comunale Carlo Ferraro. La difesa dell’amministrazione è toccata al consigliere del Pd Giovanni Reginato, che ha insistito sul fatto che in via Capitelvecchio non sorgerebbe un centro commerciale nel vero senso del termine, «visto che gli accessi alla struttura sarebbero distinti». •

Enrico Saretta

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