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Bassano

Rosso: «Un giorno
magari potrei
fare il sindaco»

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Il fondatore della Diesel, Renzo Rosso
Il fondatore della Diesel, Renzo Rosso
Il fondatore della Diesel, Renzo Rosso
Il fondatore della Diesel, Renzo Rosso

BASSANO. C’è ancora un sogno nel cassetto di Renzo Rosso. Il fondatore della Diesel lo ha confessato alle telecamere di TvA Vicenza in un’intervista esclusiva sul Ponte, trasmessa ieri sera nel telegiornale Bassanonotizie. Tracciando l’identikit del suo candidato sindaco ideale per Bassano, Mister Diesel ha dichiarato di aver fatto un pensiero su una sua possibile candidatura a primo cittadino. 

«Magari un giorno, prima di andare in pensione - ha detto al microfono di Emanuele Borsatto -. Sarebbe una bellissima storia. In merito al candidato ideale, non saprei indicare un nome preciso, ma penso che serva gente giovane, dinamica e collegata al mondo digitale. Oggi, del resto, il mondo è digitale: cui serve gente che sappia rapportarsi con questa realtà».  

 

Sul progetto per il parco nel brolo di palazzo Bonaguro, Rosso ha dichiarato che il confronto con l’Amministrazione è ancora in corso: «Sto dialogando con il Comune per questo progetto bellissimo. Speriamo di poterlo mettere a punto presto». Il progetto prevede la creazione di un campo di calcio a cinque, uno di basket, nuovi parcheggi a pettine su viale Scalabrini e un teatro all’aperto per la musica d’estate. L’imprenditore, però, non risparmia frecciate allo stesso Comune, più che altro alla sua organizzazione. «La macchina comunale è lenta, è troppo burocratica - ha detto -. E anche per quanto riguarda il Ponte degli Alpini, credo che i suoi guai dipendano da un progetto che non è partito con il piede giusto, forse andava valutato molto bene prima». 

 

Nell’intervista, Rosso non ha mancato di parlare anche della nuova avventura con il Vicenza Calcio e dell’addio al Bassano. «Ho dato di tutto e di più a questa città, facendo anche donazioni per il Ponte degli Alpini - ha affermato -. E questo perché amo questa città. Mi dispiace molto di non essere riuscito a realizzare il mio progetto di unire le due realtà del Vicenza e del Bassano. Volevo portare il settore giovanile a giocare al Mercante, con partite importantissime che avrebbero riempito lo stadio. Evidentemente non è stato capito il mio progetto. È giusto che ora ognuno vada avanti con le proprie idee».

Enrico Saretta

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