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Razzie nelle ville Smascherati i predoni in moto

Sonny LebbiatiI due malviventi in moto ripresi dalla telesorveglianza di una villa mentre si accingono a verificare la presenza degli inquiliniErik Negro
Sonny LebbiatiI due malviventi in moto ripresi dalla telesorveglianza di una villa mentre si accingono a verificare la presenza degli inquiliniErik Negro
Sonny LebbiatiI due malviventi in moto ripresi dalla telesorveglianza di una villa mentre si accingono a verificare la presenza degli inquiliniErik Negro
Sonny LebbiatiI due malviventi in moto ripresi dalla telesorveglianza di una villa mentre si accingono a verificare la presenza degli inquiliniErik Negro

In trasferta dal Piemonte per mettere a segno colpi in dimore di lusso. I raid risalgono alla scorsa estate, quando sono state prese di mira circa 30 ville, con 10 furti andati a segno per un bottino complessivo di oltre 250 mila euro. L’operazione “Hornet”, che prende il nome dalla moto Honda utilizzata nelle razzie, si è conclusa con l’arresto di due nomadi: Sonny Lebbiati, astigiano di 26 anni, ai domiciliari dallo scorso ottobre, ed Erik Negro, 30 anni, identificato mercoledì, quando è stato condotto nel carcere di Asti. Entrambi dovranno rispondere dell’accusa di furto in abitazione aggravato in concorso. Indagati per furto in concorso anche altri tre complici, sospettati di aver avuto un ruolo chiave nelle operazioni di copertura. Le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile, guidati dal luogotenente Antonio Bellanova, sono iniziate lo scorso luglio, quando il duo di predoni seriali ha iniziato a mettere a segno i colpi a Breganze, Pianezze, Marostica, Mason, Mussolente e Romano. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, i nomadi individuavano le ville da colpire con Google maps, avendo cura di scegliere quelle posizionate in zone isolate. Raggiungevano l’obiettivo in sella a una Honda Hornet di colore grigio, a volto coperto, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio. Mentre uno dei due restava fuori a fare da palo, col motore acceso, l’altro entrava in azione, individuava un accesso che spaccava con attrezzi del mestiere, entrava, intascava gioielli e denaro, poi fuggivano. Per evitare di essere intercettati cambiavano targa, sempre artefatta, alla moto. Non è escluso che un camper aspettasse la banda nei pressi forse proprio con l’obiettivo di caricare la Honda che così svaniva nel nulla. I due non soggiornavano mai vicino alle aree delle razzie: per mettere a segno i colpi a Breganze e nel Marosticense, avevano affittato un appartamento a Vicenza; per i colpi nel Bassanese, la casa presa in affitto era ad Asiago. Pagavano sempre in anticipo e in contanti ed evitavano contatti con i proprietari. Per dare ancora meno nell’occhio e sembrare due famigliole in vacanza viaggiavano con le compagne e un amico. Fatti che hanno reso le indagini estremamente complesse. I militari della Compagnia di Bassano, si sono impegnati in servizi preventivi ad ampio raggio. Verso fine luglio la moto è stata intercettata da una pattuglia del Radiomobile di Bassano in zona di Col Roigo; l’inseguimento si è concluso con la fuga dei due, che però si erano disfatti di uno zaino lanciandolo via. Al suo interno, targhe artefatte, guanti e oggetti per il travisamento. Da quel momento i raid sono terminati. Nei luoghi dei colpi di carabinieri del Norm hanno rilevato due distinti profili genetici. A fine ottobre il primo riscontro del Ris di Parma. Il Dna ha permesso di identificare Lebbiati, consentendo la richiesta della misura cautelare. Ulteriori indagini hanno permesso di identificare Negro e di ottenere una copia del suo profilo genetico. La conferma della comparazione arrivata dal Ris nei giorni scorsi, ha consentito di procedere al secondo arresto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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