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Ponte, riparte il cantiere Inco: «Discesa in alveo due settimane prima»

I lavori su rostri e stilate a livello dell’acqua FOTOSERVIZIO  CECCONOperai all’opera anche la domenica per rinforzare i sostegni CECCONSul Ponte degli Alpini stanno per concludersi gli interventi di somma urgenza. Poi toccherà alla Inco
I lavori su rostri e stilate a livello dell’acqua FOTOSERVIZIO CECCONOperai all’opera anche la domenica per rinforzare i sostegni CECCONSul Ponte degli Alpini stanno per concludersi gli interventi di somma urgenza. Poi toccherà alla Inco
I lavori su rostri e stilate a livello dell’acqua FOTOSERVIZIO  CECCONOperai all’opera anche la domenica per rinforzare i sostegni CECCONSul Ponte degli Alpini stanno per concludersi gli interventi di somma urgenza. Poi toccherà alla Inco
I lavori su rostri e stilate a livello dell’acqua FOTOSERVIZIO CECCONOperai all’opera anche la domenica per rinforzare i sostegni CECCONSul Ponte degli Alpini stanno per concludersi gli interventi di somma urgenza. Poi toccherà alla Inco

È stato consegnato ufficialmente ieri mattina alla ditta Inco il cantiere per il restauro del Ponte degli Alpini. Conclusi i lavori di somma urgenza, ora l’azienda di Pergine Valsugana ha la piena disponibilità delle aree oggetto dell’intervento e oggi inizierà a lavorare. C’è quindi già una novità nella tabella di marcia. Se la finestra invernale, quella a disposizione per l’accesso al Brenta, scatta a metà dicembre, la Inco, considerate le condizioni del fiume, ha valutato di poter intervenire con una quindicina di giorni di anticipo. In questi giorni procederà perciò con la ridefinizione delle aree di cantiere e con la predisposizione delle ture, e cioè le strade di terra sul Brenta necessarie per accedere alla parte inferiore del monumento. Al netto delle contestazioni tra il Comune e l’ex appaltatore Vardanega, ora il cantiere ingrana la quinta. Pare che la Inco sia bene consapevole degli imprevisti che possono sempre sorgere durante un restauro così difficile e abbia intenzione di non perdere tempo prezioso. Anche la discesa in alveo prima del tempo, infatti, è figlia della volontà di accelerare. Ogni problema che dovesse sorgere da questo mancato rispetto della finestra invernale, però, sarà totalmente a carico dell’azienda. «Statisticamente i periodi migliori per la discesa in alveo sono l’estate e l’inverno - afferma l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Campagnolo -. Predisporre le ture in anticipo è quindi una responsabilità che si assume in toto la ditta. I tecnici della Inco hanno valutato che ci sono le condizioni per entrare in Brenta in anticipo e perciò preferiscono agire subito. In questi giorni cominceranno a portare la terra per ricostruire le ture». Dopodiché, una volta messa in asciutto una parte del Brenta, la ditta inizierà il restauro, a partire dalle due stilate sul lato Nardini. Ieri pomeriggio, inoltre, si è tenuta una commissione comunale nella quale a margine si è parlato anche del ponte. I consiglieri di opposizione hanno chiesto nuovamente lumi sulle eterne questioni legate alla fattibilità o meno del progetto di restauro, in particolare quelle relative alla disponibilità delle aree di intervento, spalla Nardini in primis. L’assessore Campagnolo ha riferito che «al momento non ci sono elementi tali da far pensare alla necessità di modifiche progettuali». •

Enrico Saretta

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