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Ponte, dal Comune via libera alla Inco

Anche ieri i sub al lavoro per gli interventi di somma urgenza al Ponte in attesa della ripresa dei cantiere
Anche ieri i sub al lavoro per gli interventi di somma urgenza al Ponte in attesa della ripresa dei cantiere
Anche ieri i sub al lavoro per gli interventi di somma urgenza al Ponte in attesa della ripresa dei cantiere
Anche ieri i sub al lavoro per gli interventi di somma urgenza al Ponte in attesa della ripresa dei cantiere

I lavori di restauro del Ponte degli Alpini sono stati ufficialmente affidati alla Inco di Pergine Valsugana. Si tratta del penultimo atto amministrativo fondamentale prima dell’avvio del cantiere. La firma del contratto vero e proprio avverrà nei prossimi giorni. Intanto, però, con questo documento il Comune sancisce che l’azienda ha tutte le carte in regola per eseguire i lavori di consolidamento del monumento palladiano. Nel frattempo spuntano nuove accuse a Vardanega. CONTESTAZIONI. Nella determina alla Inco il Comune spiega di trovarsi «costretto» a mantenere i puntelli sulle stilate 1 e 2, non previsti dal progetto originario. Secondo il documento a firma degli uffici tecnici, nell'estate 2017 Vardanega «operando in piena autonomia per il montaggio di tali opere provvisionali, ha tagliato la trave di banchina, rimosso ampie porzioni di banchina e relativi sostegni (con funzione anche stabilizzante), indebolendo la struttura del Ponte, cambiamento che quindi ha costretto la Direzione lavori a ordinare il mantenimento della puntellazione». Si tratta del tavolato presente attorno a ogni stilata, che Vardanega avrebbe ridotto proprio per consentire puntellazioni piuttosto strette. Il paradosso è che ora i puntelli non richiesti a Vardanega ora servirebbero per tenere su il ponte proprio perché Vardanega, a detta del Comune, avrebbe indebolito la struttura. PROCEDURE. Nello specifico, è stato analizzato il casellario giudiziario della Inco ed è stata appurata l’esistenza della certificazione antimafia, rilasciata dal ministero dell’Interno, e del nulla osta dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. È stato verificato inoltre che la ditta è iscritta nella “White List” di Trento, l’elenco dei fornitori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. CIFRE. La spesa sarà di 3.939.013,46 euro oltre Iva, per complessivi 4.332.914,81 euro. «La firma del contratto dovrebbe arrivare nel giro di una decina di giorni - riferisce l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Campagnolo -. L’azienda deve sbrigare le ultime pratiche e stipulare le polizze fideiussorie. Dopodiché potranno partire gli interventi per la predisposizione del cantiere». LAVORI. Ufficialmente il cantiere sarà avviato a metà dicembre. Ciò non significa che nel frattempo la società starà con le mani in mano. In Trentino sono già operativi. «Stiamo eseguendo gli ultimi calcoli e stiamo procedendo al reperimento delle opere di carpenteria - afferma il direttore tecnico della Inco, Luca Conci -. Siamo in contatto con produttori di legname: non prevediamo particolari difficoltà a trovare il legno giusto per il restauro». In totale, la Inco ha previsto l’utilizzo di una forza lavoro che va da 5 a 20 uomini, a seconda delle fasi di cantiere. SPALLA NARDINI. Per quanto riguarda il capitolo più controverso, la Inco dichiara l’intenzione di procedere con gli interventi senza opporre alcuno dei distinguo che erano stati il cavallo di battaglia della Vardanega subito prima di lasciare i lavori. «Per noi la spalla è disponibile, punto e basta - prosegue infatti Conci -. Agiremo secondo il progetto. Tutte le altre valutazioni non sono di nostra competenza ma toccano al Comune». •

Enrico Saretta

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