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Per il Ponte degli Alpini arriva il semaforo verde I lavori affidati alla Inco

Lorenzo Parolin Caterina Zarpellon Semaforo verde alla Inco di Pergine, per riprendere in fretta i restauri del Ponte. Lo ha annunciato ieri mattina il sindaco Poletto dopo che gli ultimi rilievi hanno evidenziato condizioni peggiori del previsto sulla metà ovest del monumento. «Il percorso per il riaffidamento del restauro del Ponte procede e siamo sulla strada giusta», ha dichiarato il primo cittadino, evidenziando i passi compiuti dal Comune per riavviare al più presto i lavori di ristrutturazione e consolidamento del manufatto palladiano. Lavori che, dopo la risoluzione del contratto con la trevigiana “Nico Vardanega Costruzioni”, sono fermi dall’inizio di maggio. Lunedì, a quanto ha riferito Poletto, il Comune ha inviato alla Inco una lettera ufficiale in cui si chiede all’impresa che occupava il secondo posto nella graduatoria dell’appalto per la sistemazione del Ponte, di portare a termine le operazioni di restauro. «Le condizioni sono le stesse richieste a Vardanega e la Inco ha una ventina di giorni per decidere se accettare o meno – ha proseguito Poletto – Se la risposta sarà affermativa, entro l’estate si potranno stipulare i nuovi contratti e sarà quindi possibile sfruttare la prossima finestra invernale per i lavori in alveo». Già a settembre l’impresa avrà quindi l'opportunità di approvvigionarsi del legname necessario e di prepararsi per eseguire le operazioni sul letto del fiume. «Se tutto fila liscio – ha azzardato il sindaco - entro la fine di aprile del 2019 le prime due stilate saranno a posto. Ci auguriamo di poter procedere nel modo più rapido e più efficace possibile ma i tempi hanno scadenze tecniche che non dipendono solo da noi». E in effetti, la lunga e intricata storia del restauro del Ponte di Bassano si è rivelata, sin dai primi capitoli, ricca di variabili impreviste e colpi di scena. Al momento, tuttavia, la ruota sembra girare dalla parte dell’Amministrazione comunale. Nelle scorse settimane infatti il giudice ha rigettato il ricorso della Vardanega contro la richiesta del Comune di incassare la polizza fideiussoria per l’inadempimento del contratto. «La ditta è ricorsa in appello – ha confermato Poletto - ma abbiamo vinto la prima battaglia e, con tutta la prudenza del caso, questo passaggio ci fa ben sperare». Nel frattempo, relativamente allo stato di salute del monumento, le ultime analisi dei sub specializzati non hanno portato notizie particolarmente buone: il terzo pilone partendo dal lato Nardini ha subito la spinta della corrente, cedendo di nove centimetri. Così, se le condizioni della quarta stilata non destano particolari preoccupazioni, quelle della terza invece sono allarmanti. Da qui, la corsa degli uffici comunali per valutare la possibilità di procedere con un “mini appalto” per eseguire piccole sistemazioni in somma urgenza. «Somma urgenza o no – chiude il sindaco Poletto - l’elenco dei lavori prevede tutta una serie di attività provvisionali che intanto la ditta incaricata potrà mettere in atto. A cominciare, per esempio, dalla predisposizione del legname necessario e dal reperimento degli ordinativi per le travi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin Caterina Zarpellon

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