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«Non torno in Pakistan» È picchiata dal marito

Il vicequestore Elena Peruffo, dirigente del Commissariato di polizia
Il vicequestore Elena Peruffo, dirigente del Commissariato di polizia
Il vicequestore Elena Peruffo, dirigente del Commissariato di polizia
Il vicequestore Elena Peruffo, dirigente del Commissariato di polizia

Pachistana picchiata dal marito chiama il 113: «Mi ha presa a schiaffi perché mi rifiuto di tornare in patria, ma i nostri figli sono nati qui, e voglio che si costruiscano un futuro in Italia». Coraggiosa e determinata, questa giovane arrivata a Bassano insieme ai genitori quando era bambina e oggi mamma di tre bambini: ha scelto di ribellarsi alla violenza del marito di 15 anni più anziano di lei. L’uomo, arrivato in Italia nel 2016, per il ricongiungimento familiare, non sarebbe riuscito a integrarsi e ha deciso di tornare in Pakistan, portandoci anche la sua giovane famiglia. La moglie, però, a Bassano sta bene. Non solo vi è cresciuta, passandoci tutta l’adolescenza, ma si è inserita alla perfezione, costruendo un futuro qui. Per lei e per i suoi figli piccoli, nati tutti in Italia. Il marito non sarebbe d’accordo e da tempo insisterebbe per rientrare al Paese d’origine. Domenica le insistenze dell’uomo sono sfociate in una serie di schiaffi. Della serie: «Si fa come dico io, oppure botte». E invece no, perché questa volta la donna che si voleva sottomessa si è ribellata. Quando gli agenti del vicequestore Elena Peruffo sono arrivati nell’abitazione della famiglia, gli animi si erano calmati soltanto parzialmente. Erano le 14, i bimbi dormivano per il riposino pomeridiano, nessuno di loro fortunatamente sembrava essersi accorto della violenta lite appena terminata. La mamma era ancora agitata. Il marito, invece, all’arrivo dei poliziotti ha cambiato registro. La segnalazione della vittima, a cui potrebbe seguire una denuncia non ancora formalizzata, ha comunque attivato il protocollo specifico di prevenzione: la vittima verrà messa in contatto con le associazioni che si occupano di violenza sulle donne, che le forniranno gli strumenti utili a difendersi, mentre gli agenti di via Pecori Giraldi hanno avviato verifiche, che partiranno dall’esame degli accessi al Pronto soccorso per verificare l’eventuale presenza di altre lesioni compatibili con la violenza domestica. «Questo caso rappresenta un grande successo della campagna di prevenzione - spiega il vicequestore Peruffo -. Abbiamo avuto la conferma che le donne, soprattutto quelle appartenenti a culture diverse dalla nostra, hanno capito che qui possono trovare gli strumenti adatti per evitare di essere maltrattate». •

Francesca Cavedagna

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