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Muore annegato in canale cercando di recuperare

Carlo Dalla Vita, l’allevatore che ha scoperto il corpoIn primo piano  il canale teatro della tragedia FOTOSERVIZIO CECCONOperai intorno alla roggia Contessa nel punto in cui lo scooterista sarebbe stato ghermito dalle acque
Carlo Dalla Vita, l’allevatore che ha scoperto il corpoIn primo piano il canale teatro della tragedia FOTOSERVIZIO CECCONOperai intorno alla roggia Contessa nel punto in cui lo scooterista sarebbe stato ghermito dalle acque
Carlo Dalla Vita, l’allevatore che ha scoperto il corpoIn primo piano  il canale teatro della tragedia FOTOSERVIZIO CECCONOperai intorno alla roggia Contessa nel punto in cui lo scooterista sarebbe stato ghermito dalle acque
Carlo Dalla Vita, l’allevatore che ha scoperto il corpoIn primo piano il canale teatro della tragedia FOTOSERVIZIO CECCONOperai intorno alla roggia Contessa nel punto in cui lo scooterista sarebbe stato ghermito dalle acque

Ha perso la vita tentando di recuperare il suo scooter caduto nelle acque della roggia Contessa, a poche centinaia di metri dal santuario di Scaldaferro. Una fine assurda, l’altra notte, per Michele Zolin, dipendente delle latterie Lattebusche, 39 anni, originario di Breganze, ma da anni residente in centro a Sandrigo con la compagna Federica e il loro figlio. L’uomo è stato trovato senza vita ieri mattina poco prima delle sette, nel canale che costeggia via Vegra di Sopra, nei pressi del centro di Pozzoleone. A intravedere il corpo a testa in giù, al centro della roggia Girardina, affluente della principale, è stato un allevatore di bestiame. «Stavo rientrando dalla stalla sul mio trattore - spiega Carlo Dalla Vita -, all’improvviso ho visto qualcosa dentro il fosso. Mi sono fermato immediatamente: era un uomo, con addosso una maglia bianca e dei pantaloncini. Sembrava avere tagli sulle braccia». «Ero sconvolto - prosegue Dalla Vita -, ma ho cercato di rimanere calmo. Non avevo il telefono cellulare con me, allora sono corso a casa, ho chiamato il 112 poi sono subito tornato alla roggia ad aspettare i carabinieri». Nel frattempo il corpo era stato notato anche da una donna in bicicletta che ha dato l’allarme alla polizia locale, arrivata poco dopo insieme al sindaco Giada Scuccato. L’area è stata chiusa al traffico. La Procura della Repubblica di Vicenza ha disposto l’avvio delle indagini necessarie a ricostruire le cause che hanno portato al decesso di Zolin. I carabinieri hanno informato con tatto i familiari dell’operaio, che sono stati chiamati in caserma per il riconoscimento. Un aiuto fondamentale per la ricostruzione dei fatti l’hanno dato i tecnici del locale Consorzio Brenta, che hanno isolato e prosciugato chilometri di roggia, procedendo per settori, in modo da consentire agli inquirenti di effettuare rilievi e raccogliere indizi. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe iniziato intorno alle 23.30 di lunedì sera. L’operaio stava percorrendo strada Bassanese, in direzione di Scaldaferro. All’improvviso deve aver perso il controllo dello scooter Aprilia sul quale viaggiava, forse a causa dell’asfalto bagnato dalla pioggia caduta poco prima. E’ uscito di strada e deve essere caduto di sella, mentre il mezzo sarebbe finito nella roggia. A questo punto Zolin avrebbe cercato in tutti i modi di recuperare lo scooter. A piedi, con il casco ancora in testa, avrebbe percorso diverse centinaia di metri perché il mezzo veniva trascinato via dalla corrente. Più di qualcuno deve aver notato l’uomo, ma nessuno si sarebbe fermato. Un residente della via lo avrebbe visto guardare verso il canale. Zolin poi ha abbandonato il casco non lontano dalla trattoria di Scadaferro. Evidentemente aveva individuato lo scooter, trascinato dalla corrente, o comunque aveva deciso di scendere nella roggia per cercare di ritrovarlo. A quel punto forse è scivolato battendo la testa o forse si è immerso in un tratto sotterraneo del canale, senza riuscire più a riemergere. Potrebbe forse essere stato colpito da un malore. Sta di fatto che è stato inghiottito dalle acque. Il suo corpo è stato trovato a circa 3 chilometri dal punto in cui aveva lasciato il casco. Oggi, su disposizione della Procura, verrà eseguita l’autopsia. Le indagini continuano. •

Francesca Cavedagna

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