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Le idee anti-crolli: incentivi ai restauri e controlli con droni

Vigili del fuoco e polizia locale in via Matteotti dopo il crollo
Vigili del fuoco e polizia locale in via Matteotti dopo il crollo
Vigili del fuoco e polizia locale in via Matteotti dopo il crollo
Vigili del fuoco e polizia locale in via Matteotti dopo il crollo

Un piano per mettere in sicurezza il centro storico, se necessario anche facendo alzare in volo dei droni affinché controllino i tetti. E un programma di incentivi economici per evitare che situazioni come quella di martedì, quando un tetto in via Matteotti è crollato sui turisti, possano ripetersi. Quanto avvenuto l’altro giorno ha reso febbrile l’attività dell’ufficio urbanistica del Comune, che su impulso del neoassessore alla pianificazione Chiara Nichele sta cercando di districarsi tra la necessità di tutelare il patrimonio storico e architettonico del centro e l’esigenza di renderlo sicuro per i cittadini. La stessa riunione di Giunta svolta dopo il crollo non ha potuto fare a meno di inserire all’ordine del giorno il tema della sicurezza degli edifici. Il sindaco ha annunciato l’invio di una lettera ai proprietari di palazzi di una certa età, affinché svolgano controlli. Una soluzione che però potrebbe non bastare. «Il problema è che spesso la sicurezza di un immobile non dipende tanto dalla sua età, ma dal suo essere o meno stato sottoposto a manutenzione nel corso del tempo - afferma l’assessore Nichele -. Di conseguenza, possono esserci edifici più “giovani” che hanno maggiori problemi rispetto a quelli più antichi. Diventa quindi difficili individuare quelli che necessitano degli interventi prioritari». «Bisogna ragionare anche in altri termini - prosegue l’assessore -. Partendo dal presupposto che il centro storico ha un patrimonio artistico da tutelare, è necessario incentivare le politiche per il suo recupero. Strumenti fondamentali potrebbero essere delle agevolazioni economiche. L’importante è ragionare senza farsi condizionare dall’urgenza del momento. Anche perché Bassano, rispetto ad altri centri storici d’Italia, non si trova in condizioni disastrose». La cronaca, però, parla di tetti che crollano all’improvviso, per i quali non si può quindi aspettare. E qui il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo rivela una nuova idea: «Stiamo valutando una collaborazione con il Nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Trento - afferma -. Hanno dei droni che potrebbero essere utilizzati per il controllo a tappeto dei tetti e dei cornicioni degli edifici. In questo modo riusciremmo a scoprire le situazioni più ammalorate e a intervenire». L’obiettivo è far rientrare la perlustrazione aerea all’interno di un’esercitazione di Protezione civile, così da ridurre il più possibile le spese per il Comune. Sul tema degli edifici da recuperare, ieri è intervenuta anche l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Giovani del Veneto, con parole di apprezzamento per l’iniziativa del sindaco. «Bene la lettera per fare svolgere i controlli: solo la manutenzione costante può garantire risultati efficaci in termini di riduzione del rischio - afferma il presidente Giovanni Prearo -. Un monitoraggio serio realizzato in Veneto ci dice che oltre il 50% degli edifici a uso residenziale in Veneto ha più di 50 anni. Esattamente il 52,6 per cento è stato costruito prima del 1970. Un’età anagrafica molto alta che richiede appunto interventi strutturali e non a spot». •

Enrico Saretta

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