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La carreggiata è bloccata Lui scende dall’auto precipita nel vuoto e muore

Il luogo della tragedia, in località Pian de la Bala, sul Massiccio del GrappaDanny Pisan, 28 anni, felice, nel giorno della sua laurea
Il luogo della tragedia, in località Pian de la Bala, sul Massiccio del GrappaDanny Pisan, 28 anni, felice, nel giorno della sua laurea
Il luogo della tragedia, in località Pian de la Bala, sul Massiccio del GrappaDanny Pisan, 28 anni, felice, nel giorno della sua laurea
Il luogo della tragedia, in località Pian de la Bala, sul Massiccio del GrappaDanny Pisan, 28 anni, felice, nel giorno della sua laurea

Tragedia sul Grappa, compagnia di amici resta bloccata con l’auto in una strada chiusa, giovane infermiere bellunese esce dal mezzo per dare le indicazioni necessarie alle manovre di inversione di marcia, poi, forse tradito dal buio e dall’erba bagnata, scivola in un dirupo profondo oltre 100 metri. Tutto è avvenuto sotto gli occhi dei compagni, che hanno assistito impotenti alla tragedia, continuando a chiamarlo per una decina di interminabili minuti. Per il giovane, però, non c’è stato nulla da fare. Difficili le operazioni di recupero da parte di soccorso alpino ed elicottero del 118, al lavoro per circa 6 ore. LA GITA. Doveva essere una giornata di festa, di quelle da passare all’aria aperta, da godere dall’inizio alla fine, a partire dall’alba. La compagnia di amici poco meno che trentenni, tra i quali Danny Pisan, giovane di 28 anni, fresco di laurea in scienze infermieristiche, è partita da Alano di Piave, nelle prime ore di ieri. Volevano arrivare sul Grappa prima del sorgere del sole, per assistere all’alba di una giornata preannunciata come tersa e soleggiata. Poi una bella camminata, un pranzo al sacco e il ritorno a casa. Erano le 5 quando i tre amici sono arrivati sulla strada provinciale che collega l’Archeson al Grappa, nella zona di Pian de la Bala. La strada era ancora chiusa da un’ordinanza, emessa lo scorso inverno per la neve, rimasta perché doveva ancora essere messa in sicurezza e ripulita dagli smottamenti causati dal disgelo. Evidentemente la compagnia non ha fatto caso al cartello, forse a causa del buio data l’ora, così ha proseguito per qualche centinaio di metri, fino a che non è stata obbligata a fermarsi per la strada bloccata da un cumulo di neve e da alcuni sassi. LA TRAGEDIA. Bisognava fare inversione, non c’era nessuna alternativa. È stato allora che Pisan è sceso dalla Peugeot 3008 per dare indicazioni agli amici nelle manovre. Il Grappa a quell’ora era ancora immerso nell’oscurità della notte, e dalla foschia tipica della zona a circa mille e trecento metri di quota. Il terreno impervio e scivoloso. L’infermiere stava dando indicazioni, era a pochi centimetri da un precipizio profondo quasi 150 metri. In quel punto la strada è protetta da un guard-rail, ma solo in parte. Non si sa se Pisan abbia scavalcato la barriera di sicurezza o se sia scivolato nella zona non protetta, di fatto, all’improvviso è sparito: inghiottito da una voragine che non gli ha lasciato scampo, forse per aver messo un piede in fallo, nella prima zona del dirupo, dove il terreno accenna a una discesa che appare lieve, ricoperta d’erba bagnata e scivolosa, che nasconde il crepaccio dove il giovane è precipitato con un salto terribile, fino a valle. I SOCCORSI. Gli amici se lo sono visti sparire davanti agli occhi. Hanno iniziato a gridare il suo nome a squarciagola. In risposta, purtroppo, hanno ottenuto solo il silenzio. L’allarme al 118 è partito immediatamente, seguito da quello lanciato agli uomini del soccorso alpino della Pedemontana del Grappa e ai carabinieri di Crespano. Una squadra, seguendo le indicazioni dei due amici che si trovavano sul posto con il giovane, ha raggiunto località Nappon dove, secondo le testimonianze, il giovane era scivolato nel precipizio poco distante. Un soccorritore si è calato per un centinaio di metri, fino a rinvenire il corpo senza vita del ragazzo. Il medico del Suem di Crespano, accompagnato da un secondo soccorritore ha raggiunto il luogo dal basso risalendo lungo il sentiero numero 151 e ha potuto solamente constatare il decesso di Pisan. La salma ricomposta, ottenuto il nulla-osta per la rimozione, è stata recuperata dall'elicottero di Treviso emergenza, non appena le condizioni di visibilità lo hanno permesso e trasferita all’obitorio di Castelfranco, dove i famigliari hanno effettuato il riconoscimento nella tarda mattinata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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