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Mason Vicentino

Infortunio mortale
Mille operai
incrociano le braccia

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Il cantiere della Pedemontana a Mason Vicentino. ARCHIVIO
Il cantiere della Pedemontana a Mason Vicentino. ARCHIVIO
Il cantiere della Pedemontana a Mason Vicentino. ARCHIVIO
Il cantiere della Pedemontana a Mason Vicentino. ARCHIVIO

MASON VICENTINO. «Quello di oggi è l’ennesimo incidente mortale che avviene nel cantiere per la costruzione della Pedemontana. Al di là delle dinamiche e degli accertamenti sulle responsabilità, non si può morire a 37 anni». Lo afferma Riccardo Camporese, segretario Ust-Cisl di Vicenza, commentando l’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi. Ricordando che «in 24 giorni dall’inizio dell’anno siamo a 35 morti sul lavoro in Italia», Camporese annuncia per domani presso il cantiere un presidio dei lavoratori, «dopo che già oggi alla notizia dell’incidente oltre un miglio di lavoratori hanno sospeso la propria attività su tutto il cantiere della Pedemontana, nel Vicentino e non solo».

 

Per il segretario regionale della Uil Veneto, Gerardo Colamarco, «è inconcepibile che per richiamare l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro si debba aspettare che accada un infortunio mortale. Dopo l’ondata di sdegno per una piaga che ferisce la nostra regione, eravamo arrivati nel luglio del 2018 alla sottoscrizione di un patto per la sicurezza sul lavoro. È dal mese di dicembre che sollecitiamo un incontro con la Regione Veneto per valutarne l’avanzamento e capire come mai su alcuni aspetti, come per esempio quello dell’assunzione dei tecnici Spisal, ci sia un rallentamento. Ora è quanto mai urgente la convocazione del tavolo, anche in memoria della vittima di ieri», conclude.

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