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Inco ha voglia di Ponte «Il legno adatto esiste»

La inco cerca di stringere i tempi per il retauro del Ponte FOTO  CECCON
La inco cerca di stringere i tempi per il retauro del Ponte FOTO CECCON
La inco cerca di stringere i tempi per il retauro del Ponte FOTO  CECCON
La inco cerca di stringere i tempi per il retauro del Ponte FOTO CECCON

Primi incontri tra i tecnici della Inco e quelli del Comune. La ditta trentina sta incalzando gli uffici per arrivare all’affidamento del restauro il prima possibile e ha già avviato le verifiche sui materiali, tra cui il legname, che a sentire la Vardanega era introvabile sul mercato: su questo punto, invece, la Inco afferma che le sue prime indagini hanno dato esito positivo. L’altro ieri il direttore tecnico della ditta di Pergine Valsugana, Luca Conci, ha incontrato i dirigenti dell’Area Lavori pubblici di Bassano per conoscere di persona le intenzioni del Comune in merito al riaffidamento dei lavori per il restauro del Ponte. L’appuntamento è stato chiesto dallo stesso Conci, a dimostrazione di quanto la Inco sia interessata a subentrare nell’appalto. Dai dirigenti sono arrivate rassicurazioni: proprio la legge prevede che i lavori si debbano affidare alla seconda ditta in graduatoria, anche se ci sono tempi tecnici e procedure da rispettare. «Noi siamo pronti - afferma Conci -. Stiamo già analizzando il progetto in ogni dettaglio». Compresi i particolari più delicati, cioè la disponibilità delle aree (in primis della spalla Nardini) e la reperibilità sul mercato del legname per il restauro: sono gli aspetti che secondo Giannantonio Vardanega mettevano in discussione tutto il progetto. «In merito alla spalla Nardini stiamo valutando la situazione, in attesa anche della relazione del consulente del Comune - afferma Conci -. Per quanto riguarda il legname, invece, dalle prime verifiche risulta disponibile sul mercato». Uno dei cavalli di battaglia delle accuse di Vardanega al Comune verrebbe dunque smentito dalla Inco. «Non è facilissimo da trovare - puntualizza Conci - ma le nostre prime indagini hanno dato risultato positivo». Intanto il Comune ha commissionato indagini subacquee alla ditta Idra di Venezia, per un costo di 4880 euro. L’obiettivo è analizzare lo stato di degrado della parte sommersa delle stilate 3 e 4, lato Angarano. Preoccupano in particolare le condizioni della stilata 3, che appaiono peggiorare. «Questa stilata è stata la più provata dalla spinta del Brenta durante il periodo in cui la parte sinistra è stata messa in asciutta - afferma l’assessore ai lavori pubblici Roberto Campagnolo -. Quanto all’affidamento, contiamo di arrivarci entro la fine del mese». •

Enrico Saretta

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