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Incendio a Lepre Salvato il panificio Ferito il titolare

I vigili del fuoco durante  le operazioni di spegnimento dell’incendioIl magazzino devastato
I vigili del fuoco durante le operazioni di spegnimento dell’incendioIl magazzino devastato
I vigili del fuoco durante  le operazioni di spegnimento dell’incendioIl magazzino devastato
I vigili del fuoco durante le operazioni di spegnimento dell’incendioIl magazzino devastato

Incendio devasta la rimessa attrezzi dell’antico panifico “Al Lepre”, nell’omonima località del Grappa, in Comune di San Nazario. Molte migliaia di euro la stima dei danni, ma poteva andare peggio. Il coraggioso intervento del proprietario ha salvato un’auto e un trattore custoditi all’interno ma soprattutto ha evitato che le fiamme si propagassero al vicino, celebre panificio del Grappa: «Mi sono spaccato il naso e tagliato le mani, non ho permesso mio figlio di avvicinarsi, era troppo pericoloso, se avessero preso fuoco le taniche di gasolio sarebbe esploso tutto». L’allarme è scattato verso le 22.30 di sabato, ad opera di alcuni automobilisti di passaggio, che hanno iniziato a suonare il clacson e ad urlare: «Al fuoco, al fuoco!». Il titolare, Giampietro Todesco, da tutti conosciuto come Piero, è uscito di casa immediatamente. Anche suo figlio è subito accorso, ma il padre non gli ha permesso di intervenire in nessun modo. Le fiamme erano divampate da un ricovero attrezzi, a pochi metri dal manufatto principale, occupato dall’abitazione e dall’antico forno, attività centenaria e pluripremiata, famosa per il pane fatto ancora come una volta, cucinato nel forno a legna, e per i biscotti artigianali di Nonna Ermina. Una tappa obbligata per i turisti. Immediatamente sono stati chiamati anche i vigili del fuoco. Per il Grappa sono partite due squadre da Bassano e un’autobotte da Vicenza, mentre i colleghi di Asolo sono stati messi in preallarme. Gli incendi sul Massiccio per forza di cose necessitano di un maggiore spiegamento di risorse, anche per la distanza delle zone montane dalle stazioni: nonostante la celerità, per arrivare a destinazione sono stati necessari almeno 40 minuti, Todesco sapeva che sarebbero stati troppi, che se avesse aspettato i danni sarebbero stati incalcolabili e le fiamme avrebbero potuto raggiungere. Incurante del pericolo è entrato nella rimessa e ha portato fuori prima un trattore nuovo, poi delle taniche che contenevano circa 200 litri di gasolio e infine una Volvo. Durante queste operazioni concitate si è procurato una frattura al setto nasale e diverse ferite agli arti superiori, ma non si è fermato fino all’arrivo dei soccorsi. Per spegnere l’incendio che ormai aveva divorato l’intero capanno, i pompieri hanno lavorato incessantemente per altre due ore, necessarie anche a mettere in sicurezza l’area. Il pericolo è rientrato verso le 2. Ieri è stato il giorno della verifica dei danni. Oltre al capanno sono andati distrutti un trattore e diversi attrezzi: tutti irrecuperabili. L’origine delle fiamme è ancora ignota. L’ipotesi più probabile è quella di un corto circuito, ma le risposte arriveranno solo da ulteriori rilievi tecnici. •

Francesca Cavedagna

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