<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Immigrato placca il ladro e sventa il furto

Harouna Guebre e Michel Letizia, il giovane che l’ha aiutato CECCON
Harouna Guebre e Michel Letizia, il giovane che l’ha aiutato CECCON
Harouna Guebre e Michel Letizia, il giovane che l’ha aiutato CECCON
Harouna Guebre e Michel Letizia, il giovane che l’ha aiutato CECCON

Furto al supermercato a Belvedere di Tezze: immigrato africano placca il ladro, che però risponde aggredendolo a pugni in faccia. Un imprenditore di passaggio assiste alla scena, soccorre il malcapitato, lo carica in macchina e insieme rincorrono il malvivente in fuga. «Stavo portando mia madre a una visita - racconta Michel Letizia, 29 anni, di San Zenone degli Ezzelini - e ho visto quell’uomo prenderle di santa ragione, senza che nessuno si degnasse di aiutarlo, mentre stava tentando di fermare quello che a tutta evidenza era un ladro pieno di refurtiva. Sono entrato nel parcheggio con l’auto, ho fatto scendere mia madre e ho cercato di portare aiuto. In quella il malvivente si è divincolato e se l’è data a gambe. Ho caricato l’immigrato in macchina e abbiamo cercato di fermare nuovamente il ladro». Che però è riuscito a fuggire nascondendosi in una zona abbandonata in una laterale nei pressi dell’hotel Pigalle. Originario del Burkina Faso, in Italia dal 2002, Harouna Guebre, metalmeccanico di 38 anni in un’azienda di Cittadella, padre di tre figli, è stato il solo che ieri ha tentato di fermare un uomo, probabilmente dell’est europeo, che aveva cercato di superare le casse del supermercato Prix con il giubbotto zeppo di bottiglie di liquore e altra refurtiva di valore. «Stavo per pagare la mia spesa e la cassiera mi ha dato un’occhiata strana - racconta Guebre -. Era evidente che quel soggetto avesse i vestiti pieni di bottiglie di superalcolici. Se fossero stati generi di prima necessità mi sarei offerto di pagare io per lui, ma quello era un furto e dovevo fare qualcosa per forza: non sono il genere di persona che resta a guardare, mi piace vivere in un paese in regola, e faccio la mia parte quando è richiesta». L’operaio ha fermato l’uomo alla cassa, sollecitandolo a lasciare la refurtiva, ma in tutta risposta «mi ha aggredito a pugni in faccia ed ha cercato di scappare - riprende Guebre -. Ho tentato di trattenerlo, ma mi è rimasto in mano il giubbotto: sotto aveva una specie di cintura piena di bottiglie rubate. Tutti gli altri clienti sono rimasti fermi a guardare, il ladro è fuggito, gli sono corso dietro e ho trovato Michel che mi ha detto di salire in macchina». «Credo che Harouna sia stato un eroe, ha fatto di tutto per impedire il furto, prendendosi pure parecchie botte - fa eco Michel Letizia -. Ci sono un sacco di pregiudizi sulla gente di colore, ma lui è stato l’unico a fare qualcosa. Poi è arrivata la polizia locale. Siamo tornati al supermercato per trovare testimonianze supporto alla nostra vicenda assurda, ma non siamo stati ricevuti dalla direttrice e questo è un rammarico. Abbiamo tentato di impedire un furto, vorrei che almeno l’immigrato fosse ringraziato con un buono spesa: è stato un eroe, poteva anche prendersi una coltellata». Interpellata dal Giornale di Vicenza, la direzione del Prix non ha per ora rilasciato commenti. •

Francesca Cavedagna

Suggerimenti