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Cassola

Il bacio
alla commessa
costa 9 mila euro

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Il giovane è stato condannato
Il giovane è stato condannato
Il giovane è stato condannato
Il giovane è stato condannato

CASSOLA. Il bacio galeotto alla commessa costa molto caro allo spasimante non corrisposto. La risarcisce con 9 mila euro e incassa 14 mesi di reclusione. È la pena, sospesa, cui è stato condannato lo studente del conservatorio Alberto Ferraro, 23 anni, di Cassola, che dal gup Barbara Maria Trenti del tribunale di Vicenza è stato ritenuto responsabile di stalking, tentata violenza sessuale nella forma lieve e lesioni. Il giovane, che è difeso dagli avvocati Paolo Mele senior e Nicola Guerra di Vicenza, prima del processo che si è celebrato con il rito abbreviato all’udienza preliminare, aveva risarcito la parte offesa. «Presenteremo appello», commentano i legali. L’incubo della commessa perseguitata dal corteggiatore era durato tre mesi e mezzo, dall’ottobre al 15 gennaio 2018 quando la situazione era precipitata. Ferraro, che evidentemente non voleva farsene una ragione di essere respinto dalla bella ragazza che lavora in un negozio del centro di Bassano, ha deciso di attenderla all’uscita. Quando lei per l’ennesima volta le ha fatto capire che non era il caso di insistere, ha cercato di baciarla. La giovane, spaventata, ha cercato di sottrarsi al gesto repentino ed è finita contro un muro, accusando lesioni che sono state poi giudicate guaribili in sette giorni al San Bassiano. Il corteggiamento da codice attuato da Ferraro era stato d’altri tempi. Con bigliettini, acquisti nel negozio e sguardi sempre più insistiti, nel tentativo di conquistare la ragazza. «Ho equivocato, pensavo che lei ci stesse», ha ripetuto il giovane ai poliziotti che un anno fa gli consegnavano l’ordine del gip di non avvicinarsi alla coetanea. Dopo mesi di messaggi insistenti, appostamenti davanti al negozio del centro e pedinamenti fino a casa, che avevano costretto la giovane a cambiare le sue abitudini e a farsi accompagnare quasi ovunque da famigliari e amici fidati, il 15 gennaio arrivò l’epilogo. Era partita la denuncia al Commissariato e la procura aveva chiesto e ottenuto un divieto di avvicinamento a carico dello stalker, denunciato per atti persecutori, tentata violenza sessuale e lesioni. Tutto era iniziato quando Ferraro era entrato in un negozio del centro. La giovane ha servito il cliente con i consueti modi educati e gentili. Il ragazzo deve avere equivocato sulla gentilezza ed ha continuato a frequentare l’attività commerciale svariate volte. Inizialmente entrava con la scusa di acquistare qualcosa: il suo obiettivo però era quello di rivedere la giovane. All’inizio la commessa l’ha trattato con educazione, poi ha trovato insistenti e fuori luogo i modi del corteggiatore e ha cominciato a preoccuparsi. Il ragazzo le lasciava biglietti fuori dalla vetrina, costellati di frasi d’amore. Alitava sulla vetrina del negozio e tracciava cuori sullo spazio appannato. Alla fine è arrivato ad aspettare la fine del turno di lavoro della vittima, seguendola fino a casa o alla macchina, tentando di conversare. Quindi l’epilogo con il contatto che si è trasformato in un tentativo di violenza sessuale e il conto salato per evitare una pena più pesante.

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