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Falso medico per 17 anni e truffa da 900 mila euro Stampini ora a giudizio

Alberto Stampini va a processo. «Non si è mai laureato e ciononostante è stato primario di ginecologia per 17 anni al San Bassiano, incassando 860 mila euro di stipendi», lo accusa la procura con il pubblico ministero Hans Roderich Blattner, che gli contesta anche di aver beffato l’Ulss 13 di Dolo per altri 39 mila euro. Ieri il giudice Barbara Maria Trenti, dopo un’articolata udienza preliminare che si è protratta dall’autunno scorso, ha accolto la richiesta del magistrato ed ha rinviato a giudizio Stampini, 67 anni, residente a Bassano in via Tommasoni. L’imputato dovrà presentarsi in aula il 13 settembre per rispondere di esercizio abusivo della professione, truffa aggravata all’Ulss di Bassano e anche a quella veneziana, che si è costituita parte civile con l’avv. Giuseppe Sarti. Ma l’imputato, che si è sempre difeso professando la sua innocenza, ha giocato un’ulteriore carta: il suo legale, l’avv. Alberto Bova, chiede che il processo venga trasferito a Venezia, dove un altro è già in corso. E il giudice ha trasmesso gli atti alla Cassazione perché valuti sulla competenza territoriale. In attesa della decisione della Suprema Corte, però, il processo vicentino prosegue, anche perché il giudice ha già respinto l’eccezione della difesa, sottolineando che nel processo in corso a Venezia all’ex primario vengono contestate accuse diverse. In base a quanto ricostruito dalla procura, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri dei Nas di Treviso, Stampini aveva lavorato come primario per il San Bassiano dal 24 novembre 1997 fino al primo marzo 2014, «effettuando visite mediche, eseguendo diagnosi, prescrivendo farmaci, prestando interventi operatori» su centinaia di pazienti. Eppure, non si era mai laureato in medicina, circostanza che però lui non ha mai confessato. Stampini riferisce infatti di essere davvero un ginecologo, con laurea meritata a Bologna nel 1977, come ha sostenuto anche di recente la sua difesa. Nel procedimento erariale che si è concluso a Trento è stato condannato a restituire 483 mila euro di stipendi incassati in maniera indebita. I giudici della Corte dei Conti hanno scritto che «nessuna prova, ma nemmeno indizi, sono stati portati da Stampini per contrastare le evidenze probatorie della procura, fondate sugli accertamenti dei Nas». Tanto che i suoi beni sono sotto sequestro. E un’altra condanna gli è stata inflitta dalla Corte dei Conti del Veneto, che gli ha imposto di restituire gli stipendi per 1,5 milioni. La procura vicentina sottolinea il fatto che Stampini avrebbe truffato l’Ulss bassanese simulando, «all’atto della propria assunzione e mediante la produzione di certificati e attestazioni rivelatisi non veritieri (quali il certificato di iscrizione all’albo dei Medici chirurghi dell’Ordine di Ferrara, l’attestato del ministero della Sanità, certificante che aveva partecipato agli esami di idoneità a primario di ostetricia e ginecologia nell’anno 1989, ottenuti in epoca pregressa tramite l’allegazione di falsi certificati di laurea, di abilitazione e di superamento esami)», di essere un medico. Di qui anche la truffa: lo stipendio di 17 anni a Bassano, e quello dal giugno 2014 al febbraio 2015, per 66 turni di guardia all’ospedale di Dolo, attraverso la società Efds srl. Accuse pesantissime, da cui Stampini ora si difenderà in aula. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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