Scattano in Etra le manovre per il dopo Montagner e spunta il nome del sindaco di Schiavon Mirella Cogo come nuovo presidente del Consiglio di sorveglianza. Le dimissioni di Cristiano Montagner, a seguito della profonda spaccatura tra i Comuni del Bassanese e quelli del Padovano con Asiago, pongono sul piatto il tema degli equilibri tra territori. Si fanno sentire le categorie economiche del Bassanese, che invitano i sindaci a fare squadra e lanciano la proposta di usare gli utili per ridurre le tariffe. IL FUTURO. Consiglio di sorveglianza e Consiglio di gestione sono di fatto scaduti il 30 giugno. Hanno ora una proroga di 45 giorni, al termine della quale bisognerà nominare i nuovi organismi societari. I patti prevedono che il presidente del Consiglio di sorveglianza sia espressione del Bassanese, mentre il presidente del Consiglio di gestione del Padovano. E qui c’è un primo problema. Mentre nel Padovano tutto tace, I bassanesi, assieme ad Asiago, hanno già individuato il loro potenziale candidato: Mirella Cogo, già consigliera con Montagner. Altro papabile è il sindaco di Romano Simone Bontorin. Molto dipenderà da chi proporranno i Comuni padovani a capo del Consiglio di gestione. Se resterà Andrea Levorato, in quota Pd, per logiche politiche la scelta bassanese dovrebbe ricadere su Cogo, in quota centrodestra. Se invece i padovani decideranno di sostituire Levorato, allora le carte in tavola cambieranno radicalmente e Bontorin potrebbe tornare in pista. LE CATEGORIE. Le categorie economiche del Bassanese esprimono sconforto e preoccupazione per il braccio di ferro sorto tra i sindaci. «Confindustria, Apindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna invitano i primi cittadini a superare il contrasto sui dividendi», scrivono in una nota congiunta, e propongono: «Per tendere la mano ai cittadini e alle attività economiche, la soluzione è investire gli utili per ridurre le tariffe a tutti i contribuenti che hanno permesso di raggiungere questi risultati. Sarebbe così lanciato un forte segnale di vicinanza in primis alla società civile, oltre che alle realtà economiche e produttive». I sindaci vengono altresì invitati a superare le logiche di correnti interne e di individualismi «prendendo esempio dalle stesse categorie, che da anni dimostrano spirito di squadra e capacità di superare ogni difficoltà attraverso un confronto aperto». I NODI. Dimettendosi, Montagner ha tratteggiato i rischi per il futuro di Etra. «L’asse tra Asiago e il Padovano sta depauperando la qualità dell’azienda - afferma - Con la distribuzione degli utili si vuole mettere a rischio l’identità e la crescita della società, in un periodo di importanti sfide. Le ipotesi aggregative saranno rallentate da questa profonda spaccatura tra sindaci». • © RIPRODUZIONE RISERVATA