<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bassano

Da vittima in tv
alle minacce
con i coltelli

.
Mustapha El Hajji entra nel bar “La sosta” con i coltelli in mano
Mustapha El Hajji entra nel bar “La sosta” con i coltelli in mano
Mustapha El Hajji entra nel bar “La sosta” con i coltelli in mano
Mustapha El Hajji entra nel bar “La sosta” con i coltelli in mano

BASSANO. Poco più di un anno fa, pure davanti alle telecamere di La7, aveva tentato di commuovere tutti con la favoletta dell’extracomunitario penitente e innamorato, che: «Si può sbagliare, per questo siamo chiamati essere umani»; «Adesso ho trovato l’amore, mi sono sposato, voglio restare in Italia per lavorare e pensare alla mia famiglia».

 

Così Mustapha El Hajji,  marocchino di 30 anni, in Italia dal 2004, era riuscito a schivare gli effetti del foglio di via emesso dal questore di Vicenza il 25 ottobre del 2016 -  misura di prevenzione limitata al Comune di residenza, adottata in seguito a una lunga sfilza di reati commessi nel Bassanese, seguiti da diverse sentenze - sposandosi il successivo 5 novembre con una giovane ragazza residente a Mussolente. Questo “passo” gli permise di  impugnare il provvedimento di allontanamento davanti al Tar, che scelse di accogliere le sue richieste. Soddisfattissimo, il marocchino, che all’epoca dei fatti era ancora in attesa del permesso di soggiorno, aveva pure dichiarato di «vergognarsi di un Paese dove un diritto deve essere chiamato sogno».

 

Quel “sogno”, El Hajji l’ha realizzato restando a Mussolente, senza mai trovarsi un lavoro, ospitato dai famigliari della moglie, ma quel che è peggio continuando a delinquere. La sera dello scorso 15 giugno era entrato nel bar “La sosta”, di via Pio X, minacciando titolari e clienti con due coltelli. L’intervento degli agenti del commissariato, permise di bloccare l’uomo, totalmente fuori controllo, che in una mezz’ora buona di escandescenza armata, era arrivato pure a ferire un agente. E non era la prima volta. L’arresto per resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento, era stato subito convalidato dal pubblico ministero. Nei giorni scorsi, al termine del processo con rito abbreviato, El Hajji è stato condannato ad un anno di reclusione. Quindi, in seguito ai primi esiti di due filoni di indagine avviati dagli agenti del vicequestore David De Leo, e dall’ufficio immigrazione della questura di Vicenza, diretto da Elena Peruffo,  al marocchino è stato notificato un decreto di rifiuto del permesso di soggiorno. Il vincolo matrimoniale, di fatto, potrebbe bloccare l’esecuzione del provvedimento, per questo sono in corso ulteriori verifiche sui rapporti coniugali.

 

Gli accertamenti sono partiti anche alla luce di almeno 4 referti medici a carico della moglie, che è ricorsa alle cure del pronto soccorso cittadino, per diverse lesioni al volto, alla mano, e a una gamba, tutte da lei dichiarate come incidenti domestici. Gli inquirenti però vogliono vederci chiaro.

Francesca Cavedagna

Suggerimenti