«Porre le basi per azzerare il consumo di suolo e premiare chi riqualifica aree già edificate, anziché aggiungere cemento a quello che già c’è». La neoassessore all’urbanistica, Chiara Nichele, entrata in Giunta dopo le dimissioni di Linda Munari, annuncia le linee guida del suo incarico. «In primavera si vota – commenta – ma anche in pochi mesi si può impostare un lavoro destinato a durare. In particolare l’obiettivo è andare verso una “città riqualificata” inserendo degli incentivi per chi sceglierà di non consumare terreno libero. Il meccanismo a premi è nelle possibilità di un Comune e vogliamo analizzarlo in profondità». Sullo stesso fronte, l’assessore auspica «un intervento culturale che anche attraverso dei laboratori aiuti a comprendere il valore del recupero e della pianificazione urbanistica». In sostanza, si tratterebbe di replicare quanto sta accadendo in relazione alla mobilità sostenibile, se possibile coinvolgendo anche l’Urban center di via Porto di Brenta. «L’idea è avere una pianificazione “a porte aperte” interessando il più possibile i cittadini – riprende l’assessore -. Una legge nazionale sull’urbanistica partecipata ancora non c’è, però ci sono esperienze, quasi in ogni regione d’Italia dalle quali si possono ricavare spunti». E se manca la legge nazionale, è comunque già fissato il termine europeo per lo stop al consumo di suolo: dal 2050 la riqualificazione dell’esistente dovrà essere la regola e l’assessore vuole prendersi per tempo. «Le direttive della Ue parlano chiaro – evidenzia Nichele -, ed è bene imboccare già da ora la strada verso il consumo zero. Un buon punto di partenza, in questo senso, è assegnare un valore primario alla riqualificazione rispetto all’espansione del cemento. L’amministrazione Poletto su questo fronte è già attiva, si tratta di proseguire sulla strada tracciata». Sul versante della tutela, invece, l’assessore punta a far riconoscere ufficialmente il valore storico degli edifici del ‘900. «In questo caso non è l’Europa, ma la regione Veneto a dettare le linee guida – spiega -. Siamo arrivati a una legge che introduce forme di tutela per le architetture del ‘900 e vogliamo applicarla». Da viale Venezia, alla cintura di prima espansione oltre le mura del centro, gli esempi in città non mancano. E una volta arrivati alla tutela, si potrebbe ragionare in termini di turismo. «Non mi occuperò di promozione – precisa -, ma in chiave turistica Bassano può fare leva anche sul primo scorcio del XX secolo e sono certa che, in termini di valorizzazione, i prossimi mesi saranno un orizzonte ampio a sufficienza per portare a casa dei risultati». È un’agenda, quella annunciata a stretto giro dall’ingresso in Giunta, che andrà coordinata con gli impegni in consiglio comunale a Valstagna. Come anticipato al passaggio di consegne con l'ex collega Munari, l’assessore conferma che conserverà il seggio di capogruppo di opposizione a Valstagna. «Abbiamo verificato – chiude – e incompatibilità non ce ne sono. In Valbrenta mi sono presa un impegno con gli elettori e mi sarebbe dispiaciuto chiudere prima del tempo il mandato». •