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Cittadini sentinelle Il Comune accelera Vertice coi quartieri

Un cartello del servizio di controllo di vicinato a San Vito FOTO  CECCON
Un cartello del servizio di controllo di vicinato a San Vito FOTO CECCON
Un cartello del servizio di controllo di vicinato a San Vito FOTO  CECCON
Un cartello del servizio di controllo di vicinato a San Vito FOTO CECCON

Ampliare il controllo di vicinato diffondendolo a più quartieri possibile. È la prima mossa dell’Amministrazione per il nuovo anno: potenziare cioè il servizio di sorveglianza diffusa partito in via sperimentale in tre rioni nel 2017. San Michele, San Vito e San Marco sono stati i pionieri del progetto "Quartiere Sicuro", e visti i buoni risultati l’assessorato alla sicurezza, capeggiato da Angelo Vernillo, vuole rilanciare. Nei prossimi giorni l’assessore chiamerà a raccolta tutti i neo presidenti di quartiere e chiederà quanti di loro sono disponibili ad attivare il servizio. Servizio che si basa sull’arruolamento di squadre di volontari che si prendano l’incarico di segnalare movimenti e persone sospetti a polizia e carabinieri. Vere e proprie “sentinelle”, con un occhio vigile sulle auto e sui personaggi sospetti. «Dopo essere stati i primi in provincia a pensare a questo progetto, stiamo valutando di ampliarlo anche ad altre realtà cittadine - conferma l’assessore alla sicurezza -. Abbiamo atteso il rinnovo dei consigli di quartiere ed entro la fine di gennaio incontrerò i presidenti per concordare dove attivare il controllo di vicinato». La collaborazione di polizia e carabinieri sarà ovviamente fondamentale. «Gli incontri saranno condivisi con le forze dell’ordine, che sulla base delle situazioni oggettive daranno il via libera - prosegue Vernillo -. La sicurezza va costruita insieme, anche perché ogni singolo episodio sospetto va valutato con la massima attenzione». Sinora i risultati, a detta dei comitati che li hanno attivati, sono stati incoraggianti. «Il progetto è utilissimo - afferma il presidente del quartiere San Marco, Maurizio Favero -. Abbiamo segnalato costantemente alle forze dell’ordine episodi e auto sospette. Io stesso l’altro giorno sono stato avvisato da un cittadino marocchino che qualcuno stava armeggiando attorno alla mia auto. Ho informato quindi le forze dell’ordine, che sono intervenute immediatamente. Il caso si è poi risolto bene perché si è scoperto che era una persona in stato confusionale». Pure a San Vito il controllo di vicinato ha dato i suoi frutti. «L’episodio più eclatante si è verificato quando un infermiere, che ha lavorato per qualche anno in Romania, è riuscito a cogliere il dialogo di alcuni rumeni in un bar - afferma il presidente Calmonte -. Sembrava che stessero organizzando un colpo, per cui ho avvisato immediatamente le forze dell’ordine. Il progetto è quindi molto utile, anche se va un po’ “aggiustato”. Grazie a esso, comunque, la gente comincia a stare un po’ più attenta». Nel quartiere guidato da Calmonte, in particolare, le segnalazioni più costanti sono state relative ad auto sospette nei dintorni del supermercato Alì. Senza una rete di videosorveglianza diffusa, però, difficilmente si riescono a verificare puntualmente tutte le segnalazioni. «Le telecamere sono fondamentali - sottolinea Calmonte -. Ho già avanzato richiesta per installarne almeno tre». Lo stesso vale per San Marco. «Siamo completamente sprovvisti di telecamere - chiude Favero - che servirebbero soprattutto per la zona centrale del quartiere». •

Enrico Saretta

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