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Ca’ Baroncello “scoppia” e chiede un passaggio per i ciclisti e per i pedoni

Giorgio MattescoUno dei punti più critici è il sottopasso ferroviario CECCONNelle ore di punta le code in  via Ca’ Baroncello, soprattutto all’altezza di semafori e incroci, sono  la norma
Giorgio MattescoUno dei punti più critici è il sottopasso ferroviario CECCONNelle ore di punta le code in via Ca’ Baroncello, soprattutto all’altezza di semafori e incroci, sono la norma
Giorgio MattescoUno dei punti più critici è il sottopasso ferroviario CECCONNelle ore di punta le code in  via Ca’ Baroncello, soprattutto all’altezza di semafori e incroci, sono  la norma
Giorgio MattescoUno dei punti più critici è il sottopasso ferroviario CECCONNelle ore di punta le code in via Ca’ Baroncello, soprattutto all’altezza di semafori e incroci, sono la norma

Traffico e proteste a Ca’ Baroncello per la nuova viabilità. L’inversione di fine luglio del senso unico in via Tabacco, ora orientato da ovest a est, garantisce più sicurezza per gli studenti ma non elimina code e ingorghi. E dai residenti ai commercianti ad alcuni insegnanti del liceo Brocchi, si leva un coro di “no”. La situazione è particolarmente critica nelle ore di punta, attorno alle 8 del mattino e, nel pomeriggio, dalle 17.30 alle 18.30 quando le auto si riversano sulle strade. Con il “ribaltone” estivo, via Tabacco ha, infatti, perso il proprio ruolo di via di alleggerimento verso viale Parolini e tutto il traffico in arrivo dai quartieri a est del centro finisce su via Ca’ Baroncello. Con il risultato, cronometro alla mano, che per andare in auto dal campo di rugby al General Giardino si possono impiegare anche trenta minuti. «Siamo consapevoli delle difficoltà che incontrano gli automobilisti – commenta l’assessore alla viabilità Roberto Campagnolo - ma il cambio di senso su via Tabacco è dettato da ragioni di sicurezza ed è stato condiviso dai quartieri». A pesare in maniera determinante sulla decisione di invertire il senso unico sarebbe stata una segnalazione della Prefettura che, prima dell’estate, evidenziava l’estrema criticità della situazione per i pedoni tra via Villaraspa e la stazione in particolare nelle fasce orarie già citate. «Purtroppo in questa zona della città, comunque ci si muova, ci si deve confrontare con problemi – evidenzia Campagnolo -. Nelle prossime settimane terremo sotto controllo i flussi di traffico con una serie di monitoraggi e poi valuteremo il da farsi. È chiaro, però, che solo la realizzazione della strada Mar, parallela alla ferrovia, permetterà di alleggerire viale Parolini e le vie di Ca’ Baroncello, e che non si potrà tornare al doppio senso di circolazione su via Tabacco. Per pedoni e ciclisti sarebbe troppo rischioso». Indietro, quindi, non si torna ma, come suggerisce il presidente del quartiere, Giorgio Mattesco, si potrebbe almeno aprire un passaggio ciclopedonale provvisorio verso la stazione. L’idea, già lanciata in passato dall’allora capogruppo della Lega, Luciano Todaro, è tornata d’attualità negli ultimi tempi. «In attesa di una sistemazione definitiva – commenta Mattesco – si potrebbe aprire all’altezza del sottopasso ferroviario un percorso, verso nord, per ciclisti e pedoni. Passerebbe su una proprietà privata ma secondo i nostri calcoli potrebbe essere realizzato a costi contenuti». Secondo il presidente del quartiere sarebbe l’unico modo per liberare via Villaraspa dagli attuali sovraffollamenti, salvando la possibilità di passaggio dei mezzi a motore e la sicurezza dei pedoni. «Se questa idea fosse percorribile in tempi rapidi – chiude – suggerirei all’amministrazione di provare. In caso contrario, l’attuale assetto viario è il male minore e in attesa di novità strutturali sarà opportuno non toccarlo». •

Lorenzo Parolin

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