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Truffa dello specchietto sventata da un’anziana

Il segno fatto sulla Panda probabilmente con un pennarello. PIEROPAN
Il segno fatto sulla Panda probabilmente con un pennarello. PIEROPAN
Il segno fatto sulla Panda probabilmente con un pennarello. PIEROPAN
Il segno fatto sulla Panda probabilmente con un pennarello. PIEROPAN

Questa volta ad avere la meglio è stata la vittima e non il truffatore. Una storia a lieto fine quella di Mariarosa Castagna, 80 anni, di Chiampo. Con prontezza e sangue freddo è riuscita a sventare la tristemente celebre truffa dello specchietto, che da qualche settimana è tornata ad imperversare nel vicentino. I truffatori sembrano farla sempre franca, prendendo di mira persone anziane. In questo caso però, una donna anche se non più giovane, non ci è cascata, costringendo alla fuga il malintenzionato che tentava di farle sborsare del denaro. Il fatto è avvenuto a qualche centinaio di metri dal centro, sulla strada che conduce verso il quartiere della Vignaga, dove la donna risiede. È la protagonista stessa a ricostruirlo. «Ero scesa in centro con la mia Panda, per fare la spesa – racconta – e verso le 10.30 stavo percorrendo la strada verso casa. Appena imboccata via Canareggio, ho sentito un botto da dietro. Pensavo di avere un guasto all’auto. Ho accostato, sono scesa, e mi sono trovata davanti un giovane, che mi ha detto: visto? Ecco cosa ha fatto! Mostrandomi uno specchietto rotto». Anche se la voce è sicura, mentre racconta l’episodio, Mariarosa Castagna lascia ancora trasparire il senso di agitazione. «Era un ragazzo sui 30 anni, alto magro, con accento meridionale – spiega - e ha cominciato a farmi tanti discorsi. Ha indicato la mia Panda, mostrandomi un lungo graffio sulla fiancata. Mi ha detto che gli ero andata addosso e che dovevo pagare i danni. Ha detto che avrebbe chiamato i carabinieri, che aveva il papà avvocato». Ma lei non si è lasciata intimidire. «Ho capito subito che era un inganno - spiega -. Ero agitata, ma non ho avuto paura e gli ho risposto che era buon per lui se aveva il papà avvocato, ma io in questi giochetti non ci casco. Guardo la tv e leggo i giornali, conosco questa truffa, e ho aggiunto: “con me non attacca”. Quindi sono salita in macchina e sono tornata a casa. Non mi ha più seguita ed è sparito. Ora che ci penso, se fossero stati in due, non so come avrei fatto, potevano prendermi anche la borsa mentre parlavo». Giunta a casa, la donna ha controllato l’auto, accorgendosi che il graffio era stato disegnato con un pennarello, e l’ha pulito facilmente con dell’alcool. Non è riuscita invece, negli attimi concitati, a prendere il numero della targa dell’auto del truffatore, una vettura piccola e scura. La truffa dello specchietto sembra ritornata in auge, ai danni soprattutto di cittadini anziani. Qualche giorno fa i Carabinieri hanno acciuffato un diciottenne D.G.F.N. e un trentaseienne L.S. entrambi residenti a Noto, in provincia di Siracusa, già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici contro anziani. Altro caso ha riguardato un’anziana di Rosà, salvata dalla prontezza di un’amica giunta pochi istanti prima della consegna dei soldi. La chiamata al 112 ha costretto alla fuga il malvivente. Uno scledense a Ss. Trinità è riuscito invece a mettere in fuga i truffatori, minacciando di chiamare la polizia locale. Un altro malvivente ha chiesto ad un’anziana di Rosà 350 euro per uno specchietto rotto, ma la donna non ha abboccato. Infine, un vicentino di 36 anni residente nel capoluogo berico, è riuscito a far denunciare alle forze dell’ordine un nomade di 25 anni di origini campane che era riuscito a farsi consegnare 150 euro dopo un finto incidente. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Pieropan

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