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Scuola occupata, lettere di richiamo

Il liceo Da Vinci, dove qualche settimana fa c’è stata l’occupazione da parte degli studentiUn’altra immagine della scuola occupata
Il liceo Da Vinci, dove qualche settimana fa c’è stata l’occupazione da parte degli studentiUn’altra immagine della scuola occupata
Il liceo Da Vinci, dove qualche settimana fa c’è stata l’occupazione da parte degli studentiUn’altra immagine della scuola occupata
Il liceo Da Vinci, dove qualche settimana fa c’è stata l’occupazione da parte degli studentiUn’altra immagine della scuola occupata

Una lettera di richiamo e l’assenza ingiustificata. Sono questi i provvedimenti che il liceo Da Vinci di Arzignano ha deciso di adottare per i quasi 900 studenti che hanno partecipato a sciopero e assemblea autogestita di qualche settimana fa. Non ci saranno quindi provvedimenti per gli organizzatori, come preannunciato, «perché non è stato possibile individuarli nello specifico», precisa la dirigente scolastica Iole Antonella Frighetto. La lettera mira ad essere un richiamo verbale per tutti. «È necessario e doveroso – continua Frighetto – perché siamo un’istituzione e ci vuole rispetto, non possiamo condividere le modalità di quanto avvenuto. Ci sono regolamenti interni, lo statuto degli studenti. Devono capire il valore delle regole». Al Da Vinci tra i docenti e anche in consiglio d’istituto c’è stato un lungo confronto prima di decidere. «Confronto in cui abbiamo condiviso anche le problematiche, in particolare i disagi, causati dal cantiere della Provincia, per il terzo anno consecutivo. C’è stata una ulteriore proroga ai lavori di 60 giorni, ancora non abbiamo la disponibilità dei laboratori di chimica e fisica. E le scale antincendio sono da completare. Per quando riguarda le richieste degli studenti, ne stiamo ancora discutendo. Disponibili a concedere quanto possibile nel rispetto delle regole. Le assemblee di istituto e di classe, la possibilità di invitare esterni… si può fare ma tutto deve essere comunicato, organizzato secondo le modalità previste». Dirigente e docenti hanno inoltre deciso di organizzare una serie di incontri per gli studenti su tematiche come legalità, cittadinanza attiva, rispetto delle regole nell’ambito del progetto “Cittadinanza e Costituzione”. «Stiamo predisponendo un calendario di conferenze con alcune esperti, tra cui il consulente educativo Marco Maggi – conclude la dirigente – chiederemo la collaborazione dei rappresentanti d’istituto. Il nostro è un invito al dialogo, alla comunicazione. Confrontiamoci nell’ambito della legalità. Pur volendo il bene dei ragazzi, che sono il nostro futuro, devono capire il rispetto delle istituzioni». «In consiglio di istituto molti docenti si sono battuti perché non ci fossero provvedimenti per gli studenti – spiega Dario Rasia, classe 5° D2, rappresentante di istituto – come abbiamo ribadito più volte è stata una manifestazione spontanea e quindi non potevano esserci provvedimenti per i singoli. L’assenza ingiustificata potevamo aspettarcela, vedremo la lettera di richiamo. Qualcosa comunque è cambiato e quindi la manifestazione in parte è servita. Anche se non ci siamo ancora confrontati su tutte le nostre richieste. Ci è stata negata la possibilità di fare assemblea pubblica in palestra, con tutte le classi, per questioni di sicurezza. Potremo farla all’aperto ma non certo d’inverno. Di questo ci spiace molto però perché per noi era un punto importante. È stata invece condivisa la questione sicurezza e disagi per i lavori, la nostra azione ha dato voce alla problematica». E dopo la manifestazione è nato il COV, Collettivo Ovest Vicentino. «È un gruppo studentesco – conclude Rasia – una sorta di sezione staccata del Coordinamento di Vicenza. Costituito al Da Vinci ma aperto a tutti gli studenti delle scuole superiori dell’area, da Montecchio a Valdagno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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