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“Scheletri” in centro, urge il recupero

Lo “scheletro” all’angolo di via Cavour, a pochi passi dal duomoIn via Sega un altro stabilimento vuoto da anni e in pieno abbandonoDopo il recente crollo l’ex Tiro a segno è stato transennatoStruttura fatiscente  anche in via Cazzavillan. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
Lo “scheletro” all’angolo di via Cavour, a pochi passi dal duomoIn via Sega un altro stabilimento vuoto da anni e in pieno abbandonoDopo il recente crollo l’ex Tiro a segno è stato transennatoStruttura fatiscente anche in via Cazzavillan. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
Lo “scheletro” all’angolo di via Cavour, a pochi passi dal duomoIn via Sega un altro stabilimento vuoto da anni e in pieno abbandonoDopo il recente crollo l’ex Tiro a segno è stato transennatoStruttura fatiscente  anche in via Cazzavillan. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
Lo “scheletro” all’angolo di via Cavour, a pochi passi dal duomoIn via Sega un altro stabilimento vuoto da anni e in pieno abbandonoDopo il recente crollo l’ex Tiro a segno è stato transennatoStruttura fatiscente anche in via Cazzavillan. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN

Luisa Nicoli Sono una decina ad Arzignano le aree di private in stato di degrado con strutture fatiscenti. Tutte catalogate dall’Amministrazione comunale, che ha schedato, da inizio 2017 dopo un lavoro di due anni, 650 edifici. Aree per le quali il Comune ha più volte invitato i privati ad avviare un recupero. «Anche nell’ottica di un risparmio del territorio», precisa il sindaco Giorgio Gentilin, che firma in media un paio di ordinanze di messa in sicurezza all’anno. L’ultima in questi giorni dopo il crollo all’ex tiro a segno. Alcuni scheletri sono ben visibili nei pressi del centro, come l’area ex Vergolani di via Cazzavillan o all’angolo di via Cavour, altre sono ex concerie o altre attività produttive dismesse da tempo in via dell’Industria, via Pagani e via Vicenza. «In alcuni casi esiste anche un progetto di recupero immobiliare - spiega ancora il sindaco - penso all’area ex Vergolani, dove parte degli edifici fatiscenti è già stata demolita anni fa e dove c’è anche un vincolo della Sovrintendenza. L’ipotesi è di costruire una struttura tipo casa albergo, per coppie di anziani autosufficienti con servizi di supporto, e realizzare un collegamento ciclopedonale con il centro, praticamente dietro al municipio. Ma la proprietà fatica a trovare gli investitori. L’area di via Cavour è invece sotto curatela fallimentare. Situazioni diverse quindi». Qualcosa potrebbe cambiare per alcuni fabbricati con il cambio di proprietà, come l’ex falegnameria zona via Cavour via 25 Aprile, ma restano le difficoltà dell’edilizia. «Per l’area ex Ferrari Ventilatori di via Pagani - continua - abbiamo incontrato i privati e chiesto di procedere alla messa in sicurezza e di isolare la zona, per evitare anche problemi igienici. Stiamo cercando di incentivare gli interventi. Già con la variante 1 al Pat abbiamo ridotto alcuni vincoli per favorire iniziative private destinare a rigenerare gli edifici e abbiamo più volte incontrato i proprietari. Oltre il Comune non può andare». È stato lanciato anche un nuovo avviso pubblico, con scadenza il 18 marzo, per dare la possibilità ai privati di presentare proposte di recupero e ristrutturazioni in centro e a Tezze. Intanto, nei prossimi mesi, saranno firmate altre due ordinanze per la messa in sicurezza. «Una per ex concerie tra via dell’Industria e via Sega - precisa Gentilin - e una per uno stabile in via Chiampo». Per l’area ex Poletto di via Vicenza invece c’è un progetto in itinere, nel 2019 almeno il 50 per cento dei fabbricati dovrebbe trovare soluzione, mentre sono partiti i lavori all’ex Enel di via Trieste. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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