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La Fiera dei santi paga il maltempo Incassi dimezzati

Poche le presenze rispetto alla precedente edizione.  FOTO TROGUMolte le giostre rimaste senza clienti a causa del maltempo.  TROGUAlcuni espositori presenti alla Fiera dei santi di Arzignano.  FOTO TROGU
Poche le presenze rispetto alla precedente edizione. FOTO TROGUMolte le giostre rimaste senza clienti a causa del maltempo. TROGUAlcuni espositori presenti alla Fiera dei santi di Arzignano. FOTO TROGU
Poche le presenze rispetto alla precedente edizione.  FOTO TROGUMolte le giostre rimaste senza clienti a causa del maltempo.  TROGUAlcuni espositori presenti alla Fiera dei santi di Arzignano.  FOTO TROGU
Poche le presenze rispetto alla precedente edizione. FOTO TROGUMolte le giostre rimaste senza clienti a causa del maltempo. TROGUAlcuni espositori presenti alla Fiera dei santi di Arzignano. FOTO TROGU

Fiera dei santi bagnata quest’anno ad Arzignano. E la giornata clou, quella dell’1 novembre, ha pagato dazio causa maltempo: dimezzate le presenze, passate dalle 20.000 della scorsa edizione a 10.000 di quest’anno. Con corrispondenti ricadute sugli incassi. Teli di plastica per coprire i banchi del mercato, qualche spazio vuoto nelle piazze. E al luna park i gestori asciugavano le giostre scoperte sperando di poter partire. «Il bruco dorme ancora», spiegava una mamma a un bambino che voleva salire. La gente è comunque arrivata, da Arzignano e dai comuni limitrofi, Montorso, Chiampo e Trissino ma anche da più lontano. «È una tradizione, un giro in giostra per i bambini e le caldarroste», dicono mamme e papà. Per gli ambulanti la preoccupazione però di non riuscire a coprire le spese c’è. Di plateatico per due giorni si va dai 120 ai 150 euro e i costi complessivi raggiungono i 300 o 400 euro. «Questa fiera mi costerà – dice Manuel Franchellucci di Jesolo mentre allestisce il banco –. Mercoledì arrivando qua tra l’altro ho rotto il furgone. Mi è rimasto un giorno per recuperare, il tempo non aiuta». «Ci hanno rubato un trapuntone da 80 euro mentre stavano allestendo il banco - aggiunge Giuseppe Battistello da Tezze sul Brenta - Giornata rovinata. Anche dal maltempo. E non solo. Il 31 non c’era praticamente nessuno. Avrebbero dovuto fare la fiera l’1 e il 2 novembre». «Il 31 ottobre è stata una giornata persa – dice Serena Biasi di Zermeghedo, accessori da donna – c’era poca gente». «Sì il 31 non c’era praticamente nessuno. Bisognava scegliere giorni diversi», gli fa eco Paolo Camporiondo da Lonigo. «Avevamo chiesto di esserci da martedì, giorno di mercato, all’1 novembre - spiega Davide Pasquale, referente provinciale Anva Confesercenti, alla Fiera dal 1974 – ma per motivi di gestione non è stato possibile. Però così le date sono cadute male. Sarebbe stato meglio fino a domenica 4 allora. Pochissima gente e anche il maltempo. Quest’anno siamo cascati male». Ai banchi di dolciumi i prezzi non sono cambiati, la “fritola co’ la maresina” costa 1,50 euro al gazebo della Pro loco, 2 euro alla Baita Alpina dove con 6 euro si mangia grigliata e polenta. I palloncini 5 euro, lo zucchero filato 2. «I prezzi non cambiano da anni – dice Andrea Ferrari da Verona –. Non c’è tanta gente ma ci accontentiamo considerata la crisi». «Il maltempo non aiuta e anche i giorni scelti per la fiera, 31 e 1, sono sbagliati – dice Pietro Gregori da Tombolo al banco delle caldarroste –. Quest’anno va male. Di solito vendiamo anche 4 quintali di castagne». Anche al luna park si spera nel meteo. «Speriamo di poterci mettere in moto. Essere qui ci costa quasi 600 euro», dice Giuseppe Reccanello di Campodarsego con il Brucomela. Situazione simile per la storica giostra “La gioia dei bimbi” e per quella dei cavalli. «La scelta del 31 ottobre e 1 novembre era concordata con associazioni e forze dell’ordine da tempo – spiega il sindaco Giorgio Gentilin – per esigenze logistiche e disponibilità del personale di sorveglianza come da circolare Gabrielli. Purtroppo si paga il maltempo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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