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La concia accelera «Ma va adeguata l’area industriale»

Sul tavolo la questione dell’adeguamento delle zone industriali ai maggiori flussi di traffico. ARCHIVIO
Sul tavolo la questione dell’adeguamento delle zone industriali ai maggiori flussi di traffico. ARCHIVIO
Sul tavolo la questione dell’adeguamento delle zone industriali ai maggiori flussi di traffico. ARCHIVIO
Sul tavolo la questione dell’adeguamento delle zone industriali ai maggiori flussi di traffico. ARCHIVIO

Crescono gli impiegati della concia, settore trainante dell’Ovest Vicentino. La differenza tra nuovi assunti e rapporti di lavoro cessati nel corso del 2017 dà infatti un risultato positivo, con 220 contratti in più. Entrando nel dettaglio, nel 2017 il comparto contava 11.665 contratti di cui 9475 in somministrazione, ossia brevi con agenzie, 1160 assunti a tempo determinato, 730 a tempo indeterminato e 300 apprendisti. Un’evoluzione positiva rispetto al 2016, quando i contratti totali erano 9 mila 300, di cui 7 mila 585 tramite agenzie, 890 a tempo determinato, 615 a tempo indeterminato e 210 apprendisti. La parte del leone continuano a farla i contratti somministrati tramite agenzie interinali, che rappresentano circa l’80 per cento dei rapporti di lavoro in essere nel 2017. Numeri forniti da Massimo Zordan, segretario Uiltec - Uil Vicenza, a margine dell’assemblea territoriale dei lavoratori del settore. «In queste ultime settimane - spiega Zordan - cinque piccole aziende conciarie hanno chiesto la sospensione dei lavoratori e/o la cassa integrazione ordinaria, per questioni legate probabilmente alla stagionalità di alcune attività. Si tratta comunque di casi limitati. In questi ultimi anni la concia ha viaggiato bene, i rallentamenti sono riconducibili a pochi casi». «Oggi - aggiunge Zordan - il settore della concia rispetto al passato si è modernizzato anche sugli aspetti degli accordi, sia per quanto riguarda il contratto nazionale, sia per gli accordi welfare e aziendali». Il settore è infatti alle prese anche con il nuovo accordo integrativo firmato in Confindustria a settembre, che ha ridefinito il tema del welfare rispetto all’accordo del 2002 che prevedeva invece il premio consolidato corrisposto in busta paga. Secondo i dati Uiltec - Uil sono state un’ottantina le aziende conciarie che hanno scelto i buoni pasto per i dipendenti, per totali 4000 lavoratori conciari. È stato introdotto inoltre il meccanismo della previdenza integrativa, che non era contrattuale, ma limitata ad accordi aziendali. Affrontato durante l’assemblea anche il tema delle zone industriali, non sempre adeguate a sopportare, da un punto di vista logistico, la crescita delle aziende. Nel mirino soprattutto il problema dei parcheggi. «Un tema che non riguarda tutto il settore della concia - precisa ancora Zordan - ma alcune aziende specifiche che si trovano lungo alcune vie della zona industriale, sorte magari 30 o 40 anni fa e ai giorni nostri superate. Parliamo soprattutto di Arzignano, ma possiamo estendere il discorso anche a Montorso. Ad Arzignano, ad esempio, uno dei punti critici è via Seconda Strada. I parcheggi di certi impianti sono piccoli e lungo le strade i posti sono limitati. Le difficoltà ricadono sui lavoratori, che non sanno dove lasciare l’auto. Qualche settimana fa in molti hanno preso la multa, spese che ricadono sul loro bilancio. Bisogna pensare a delle soluzioni, ragionare tra parti sociali, datori di lavoro e Comune per trovare delle alternative. Pensiamo ad esempio ad incentivi per il car-sharing o alla creazione di parcheggi più esterni con piccoli bus che circolino nella zona. Il cambiamento deve essere anche culturale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessia Zorzan

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