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I vigili imparano a sparare con lo spray

Sono 29 gli agenti del comando Ovest Vicentino che si sono esercitati a sparare a suon di “spray” . L.N.Una vigilessa prende la mira con la bomboletta per colpire la sagoma
Sono 29 gli agenti del comando Ovest Vicentino che si sono esercitati a sparare a suon di “spray” . L.N.Una vigilessa prende la mira con la bomboletta per colpire la sagoma
Sono 29 gli agenti del comando Ovest Vicentino che si sono esercitati a sparare a suon di “spray” . L.N.Una vigilessa prende la mira con la bomboletta per colpire la sagoma
Sono 29 gli agenti del comando Ovest Vicentino che si sono esercitati a sparare a suon di “spray” . L.N.Una vigilessa prende la mira con la bomboletta per colpire la sagoma

Agenti a lezione, per il corretto utilizzo dello spray irritante antiaggressione. Ieri mattina al comando della polizia locale intercomunale Vicenza Ovest di Arzignano tutti al corso di formazione, con un istruttore specializzato dell’ASO, Accademia di sicurezza operativa, per conoscere la nuova “arma” che a giorni sarà in dotazione di 28 agenti, più il comandante Massimo Parolin. Una decisione del Comune, che ha ritenuto di fornire un mezzo di autodifesa a chi spesso intervenendo sul territorio, 10 i comuni di competenza della Valchiampo, potrebbe trovarsi in situazioni di pericolo, davanti a soggetti in preda all’alcool o alla droga; o comunque individui violenti che potrebbero mettere a rischio l’incolumità degli operatori oltre che dei cittadini.

Così anche la polizia locale ieri si è seduta sui “banchi di scuola” allestiti al comando. Molti in divisa, qualcuno in borghese perché non in turno. Tra loro anche i due nuovi agenti che prenderanno servizio a giugno e a settembre, in sostituzione di personale destinato alla pensione, e gli assessori al sociale Alessia Bevilacqua e all’istruzione Laura Ziggiotto. L’idea degli amministratori è di organizzare una serata di formazione sui temi dell’autodifesa per la cittadinanza.

In classe prima la parte teorica, durata almeno un paio d’ore, e poi quella pratica agli “ordini” dell’istruttore Diego Papacena dell’ASO. Tra appunti, domande, discussioni, proiezioni video e una sorta di test scritto, non valutativo, necessario però per verificare l’apprendimento delle nozioni. «Si mira ad una distanza massima di tre metri - spiega l’istruttore - il soggetto colpito, una volta reso inoffensivo e a pericolo scongiurato, deve essere sottoposto a decontaminazione da parte degli agenti. L’effetto dello spray dura comunque 15-20 minuti. Non provoca irritazioni e non ci sono rischi per la salute. È uno spray irritante, non urticante». Poi tutti fuori. Per l’esercitazione. Con una sagoma, allestita nel porticato del comando, per imparare i movimenti idonei. A tutti gli agenti è stata consegnata una bomboletta, con il supporto che avranno in dotazione da agganciare alla divisa. Poi a turni di cinque, a distanza massima della gettata, in posizione di tiro per simulare l’intervento: si estrae lo spray, si prende la mira e via, si spara la sostanza iche è a base alimentare; in pratica acqua e peperoncino. «Abbiamo così completato la formazione degli operatori con un nuovo strumento di difesa – precisa il comandante d Massimo Parolin – si tratta di un ulteriore ausilio per l’incolumità degli agenti e del cittadino».

Luisa Nicoli

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