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Delega sul gassificatore «Gentilin arriva tardi»

Il palazzo municipale di Arzignano sede dell’attività amministrativaUno scorcio di un impianto di depurazione.  FOTO ARCHIVIO
Il palazzo municipale di Arzignano sede dell’attività amministrativaUno scorcio di un impianto di depurazione. FOTO ARCHIVIO
Il palazzo municipale di Arzignano sede dell’attività amministrativaUno scorcio di un impianto di depurazione.  FOTO ARCHIVIO
Il palazzo municipale di Arzignano sede dell’attività amministrativaUno scorcio di un impianto di depurazione. FOTO ARCHIVIO

«Non costruire l’impianto per il trattamento fanghi nel territorio del Consiglio di Bacino Valchiampo è stata per anni una battaglia di Montecchio. Mi sorprende molto che ora Arzignano abbia una delega specifica su questo». Il vicesindaco forzista del comune castellano Gianluca Peripoli commenta così la decisione del sindaco arzignanese Giorgio Gentilin di assegnare al neo assessore Giovanni Fracasso un referato denominato “No al gassificatore” inteso come “No all’impianto in Valchiampo”. «Sono contento che Arzignano abbia sposato la tesi di Montecchio e che abbia cambiato percorso rispetto al passato - continua Peripoli - con una delega che arriva adesso, dopo che da oltre un anno la scelta di non localizzare in quest’area l’impianto è già stata condivisa da tutti ed è prevista nel bando di Acque del Chiampo. Ci siamo scontrati per anni con Arzignano che avrebbe voluto realizzare il gassificatore vicino all’impianto di depurazione. Abbiamo sempre sostenuto che bisognava dare una risposta alla concia per lo smaltimento dei fanghi ma che doveva essere realizzata fuori dal contesto locale. In certi momenti ci siamo trovati da soli, a volte supportati da Montorso. In più di un’occasione sono stato l’unico a votare contro o ad uscire dall’assemblea, oppure a non aver firmato l’accordo di programma perché non precisava la localizzazione dell’impianto. Da settembre c’è un documento condiviso da portare avanti. Una delega ora mi sembra eccessiva». «Conosco l’assessore Fracasso e aspetto di confrontarmi con lui - precisa il consigliere delegato di Acque del Chiampo Andrea Pellizzari - per capire se questa delega rafforza l’indirizzo già preso sulla localizzazione fuori dal territorio del Consiglio di Bacino o se ci sono novità. Il bando per individuare il partner per la progettazione, costruzione e gestione dell’impianto trattamento fanghi verrà lanciato a dicembre, dopo gli ultimi passaggi nel Cda. E la scelta di non farlo nel nostro territorio è dettata dalla caratura dell’impianto. In media dovrebbe smaltire dalle 100 mila alle 300 mila tonnellate di fanghi e considerato che Acque del Chiampo e Medio Chiampo ne producono annualmente 36 mila, non ci sembrava il caso di importare altri fanghi qui, dove sono già presenti nove discariche». «Abbiamo sposato un percorso di cui siamo convinti - spiega il sindaco Gentilin - e stiamo convincendo della bontà della scelta sulla localizzazioni dell’impianto anche agli industriali. Montecchio ha dato un apporto. Noi abbiamo preso coscienza della situazione tenuto conto degli impianti che già gravano su questo territorio. Serviva una delega specifica, di nicchia, su un problema sicuramente datato. Un assessore che conosca bene la vicenda e che segua tutto il percorso, che si confronterà con tutte le parti. Non sappiamo dove verrà realizzato l’impianto e c’è anche da valutare il tipo di tecnologia. Di certo c’è che s’ha da fare». «Cercherò di creare un tavolo con tutti gli attori: politici, industriali e sindacati», aggiunge il neoassessore Giovanni Fracasso. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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