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Concia sostenibile Studenti a caccia dei modelli green

A febbraio è nata AssoLeather, associazione no profit che riunisce imprenditori della concia. ARCHIVIO
A febbraio è nata AssoLeather, associazione no profit che riunisce imprenditori della concia. ARCHIVIO
A febbraio è nata AssoLeather, associazione no profit che riunisce imprenditori della concia. ARCHIVIO
A febbraio è nata AssoLeather, associazione no profit che riunisce imprenditori della concia. ARCHIVIO

Ridurre gli inquinanti del processo di lavorazione delle pelli alla fonte, cioè in azienda. È una delle ricerche su cui sta lavorando una classe quinta dell’istituto Galilei di Arzignano, partner dell’associazione culturale no profit “AssoLeather” sorta a febbraio dalla volontà di un gruppo di imprenditori del distretto della concia, ramo terzisti, in collaborazione con il Galilei sia per quanto riguarda la ricerca che la progettualità nella produzione e nella lavorazione. Costituita da una decina di soci fondatori tra le aziende principali del distretto conciario in tema di processi lavorativi come spaccatura, pressatura e rasatura, l’associazione è stata presentata nella sede dell’istituto tecnico dal presidente prof. Enrico Marchetto, docente di lettere al Galilei, alla presenza dei soci, dell’Amministrazione, il sindaco Giorgio Gentilin, e di Acque del Chiampo, con il consigliere delegato Andrea Pellizzari, società di depurazione con cui AssoLeather ha già avviato una collaborazione, così come ha cercato di coinvolgere le associazioni di categoria, il Distretto della Pelle e le realtà legate al mondo della concia. Promuovere la cultura della pelle, il rispetto e la tutela dell’ambiente, la sicurezza sul lavoro sono i principali obiettivi dell’associazione, che ha interessato studenti e docenti del Galilei nella fase di studio e ricerca. «C’è grande attenzione nei processi produttivi all’impatto ambientale e alla concia sostenibile - spiega il presidente di AssoLeather Marchetto - e quindi siamo partiti interessando due quinte del Galilei. Il corso di chimica e tecnologia conciaria sta valutando la possibilità di abbattere le emissioni inquinanti nella lavorazione già alla fonte, cioè in uscita dall’azienda prima che i reflui arrivino al depuratore. Il corso di finanza e marketing invece sta lavorando sui conti economici forniti dalle stesse imprese terziste, per individuare la spesa media standard di ogni processo produttivo, confrontando realtà diverse per stabilire parametri che consentiranno all’azienda di capire quanto costa effettivamente produrre. Per gli studenti è un’esperienza concreta, che verrà riconosciuta come crediti formativi o alternanza scuola lavoro: l’aspetto fondamentale è che gli studi di cui si stanno occupando nascono da un’esigenza del territorio e quindi da un rapporto strettissimo tra scuola e imprenditori». Per i primi risultati sulle ricerche bisognerà attendere l’autunno. «Sarà tutto pubblicato - conclude il presidente -. Non dimentichiamo comunque le finalità sociali dell’associazione, che mira a supportare le aziende nel lavoro e quindi a sostenere anche tutte le famiglie che ognuna rappresenta». «Il progetto si collega anche con l’impresa formativa simulata già avviata al Galilei», conclude il dirigente scolastico Carlo Alberto Formaggio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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