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Chiese sempre più vuote «Fedeli in calo del 30%»

Il duomo di Ognissanti fa parte dell’unità pastorale Arzignano Centro
Il duomo di Ognissanti fa parte dell’unità pastorale Arzignano Centro
Il duomo di Ognissanti fa parte dell’unità pastorale Arzignano Centro
Il duomo di Ognissanti fa parte dell’unità pastorale Arzignano Centro

Luisa Nicoli A messa sabato o domenica si va sempre meno. I dati del 2017 dell’Unità pastorale “Arzignano Centro”, che riunisce le parrocchie di Ognissanti, Castello, Villaggio Giardino e S. Zeno, registrano infatti un calo del 31,5% dal 2015 al 2017. Una tendenza che si ripercuote anche nelle offerte, più che dimezzate negli ultimi dieci anni e non solo per la crisi. MENO SACERDOTI. Dai circa 4.250 fedeli presenti tra sabato e domenica nel 2015 alle funzioni religiose, si è passati a 2.910 nei 2017. Numeri su cui incide anche la riorganizzazione delle celebrazioni: Castello, Villaggio Giardino e San Zeno hanno una messa in meno da settembre 2017. «Con soli quattro sacerdoti, tra cui un collaboratore pastorale e un vicario parrocchiale, era impossibile mantenere lo stesso numero di funzioni in quattro parrocchie, siamo stati costretti a ridurre le messe a Castello, Villaggio Giardino e S. Zeno, altrimenti ci saremmo ritrovati con una decina di funzioni religiose più o meno alla stessa ora ogni domenica mattina», spiega don Mariano Lovato, arciprete del Duomo. I FEDELI. Nella chiesa di Villaggio Giardino si è passati da una media di 1500 presenze nel 2015 a circa 900 nel 2017, a S. Zeno da 700 nel 2015 a 330 lo scorso anno e alla parrocchia di Castello da circa 250 a 180. In Duomo il calo si è registrato tra il 2015 e il 2016, da 1.800 a 1.500 presenze, dato quest’ultimo rimasto stabile nel 2017. «Forse perché dalle altre parrocchie vengono a messa in Duomo - continua don Mariano - dove abbiamo mantenuto gli orari. Di certo il calo c’è ed è evidente. E c’è una perdita di interesse nei confronti della fede. Lo vediamo anche con i ragazzi: seguono il percorso per la comunione e la cresima ma poi non vengono più a messa. Oggi si viene in chiesa per fede, non più per tradizione. Si è persa la religiosità “popolare”, resta quella di chi crede, di chi ha fatto una vera esperienza verso Dio. È diventato quasi faticoso frequentare chiesa e parrocchia. Preoccupati? No, prendiamo atto che sta cambiando la nostra società. Non esiste più una collettività cristiana, ma una società nella quale vivono alcuni cristiani. Poi c’è il calo demografico: in Duomo nel 2017 ci sono stati 27 nati e 97 morti». Il calo si registra anche in altri momenti della vita parrocchiale e cittadina. «Penso alle processioni, ormai la gente non ci crede più - aggiunge don Mariano - il 16 agosto ad Arzignano si celebra la Madonna del Carmine e fino a qualche anno, per voto alla Santa, si faceva un cammino a piedi dalla piazza del Comune fino alla chiesa di San Rocco. Però negli ultimi tempi eravamo rimasti davvero in pochi. Adesso ci limitiamo al giro della chiesa dopo la funzione». LE OFFERTE. La tendenza pesa anche sulle offerte, dimezzate nell’ultimo decennio. «Erano una risorsa economica che ci aiutava nel mantenimento delle strutture parrocchiali. Questo quindi porta ad un’altra riflessione sul loro migliore utilizzo, visto che i sacerdoti ora sono riuniti nella comunità del Duomo, e penso alla Rocca di Castello ma anche ai locali della canonica di S. Zeno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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